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Crisi energetica: la Francia chiude due reattori per pericolose fessure, nel momento più critico per l’Europa
Électricité de France S.A., comunemente nota come EDF, una società di servizi elettrici francese di proprietà principalmente dello Stato, deve chiudere due reattori nucleari dopo che le ispezioni di sicurezza di routine hanno trovato crepe nell’involucro dei reattori.
EDF ha scritto in un comunicato stampa, “i controlli di manutenzione preventiva sul circuito primario del reattore numero 1 della centrale nucleare di Civaux” hanno trovato crepe dovute alla corrosione sui tubi.
“I controlli avviati sulla stessa attrezzatura del reattore numero 2 della centrale nucleare di Civaux hanno rivelato difetti simili”, ha affermato il colosso elettrico francese.
L’Autorità francese per la sicurezza nucleare (ASN) è stata informata delle crepe rilevate vicino alle saldature sui tubi del reattore.
EDF ha temporaneamente chiuso Civaux per “sostituire le parti interessate sui due reattori Civaux, il lavoro è disciplinato da un’istruzione tecnica preparata in collaborazione con l’ASN, che porta a prolungare la chiusura dei due reattori”, ha affermato.
EDF ha anche scelto di chiudere per ispezioni due reattori in un’altra centrale nucleare a Chooz, nel dipartimento delle Ardenne nord-orientali. Entrambe le centrali utilizzano la stessa tecnologia di reattore.
La chiusura temporanea dei reattori di Civaux e di Chooz ridurrà di un terawatt/ora la produzione e non potrebbe arrivare nel momento peggiore poiché il clima più fresco ha portato i contratti energetici francesi a un livello record all’inizio di questa settimana. Altro fatto molto particolare è quello che la centrale di Civaux è stata una delle ultime a entrare in servizio con la EDF, essendo diventata operativa solo nel 1997. Questo indica come vi sia un decadimento molto rapido nelle capacità di generazione nucleare del paese d’oltralpe.
Una riduzione della potenza potrebbe suggerire una tensione sulla rete elettrica in condizioni climatiche più fresche e prezzi energetici più elevati. Una situazione di crisi che si innesca con quella già viva legata all’esplosione dei prezzi del gas e ai problemi di fornitura dalla Russia. Si sta avvicinando il black out europeo ?
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