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CRISI DA CORONAVIRUS: COSA FANNO IN ITALIA ED IN EUROPA? Qualcuno se lo chiede in Parlamento…

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L’infezione da Coronavirus ha raggiunto l’Europa: ci sono stati almeno tre casi in Francia, due a Parigi, uno a Bordeaux (un cittadino francese di origine cinese tornato dal Wuhan) ed un terno non meglio localizzato. Questi casi seguono gli oltre 800 in Cina,dove il governo ha improvvisamente aggiornato il conto dei morti aggiungendone 15 e facendolo giungere a 41, un segnale estremamente negativo che pone dei forti dubbi sulla qualità delle informazioni da quel Paese. La capacità e la velocità di espansione sembrano elevatissime ed il Dipartimento di Stato USA ha emesso un avviso in sconsiglia vivamente qualsiasi viaggio nel Wuhan, la regione dove si trova l’epicentro dell’infezione.

In Europa ed in Italia non si hanno molto informazioni su preparativi per quella che si preannuncia essere una pandemia epocale, che in Cina ha messo in ginocchio il sistema sanitaria riempiendo gli ospedali ed esaurendo mascherine, guanti e medicinali antisintomatici in brevissimo termine. Sena voler diffondere un timore eccessivo sarebbe comunque necessario predisporre o aggiornare dei piani di emergenza per combattere l’eventualità di diffusione di virus attivi e pericolosi. Come reagirebbe il nostro sistema sanitario?

In quest’ottica Simona Baldassarre ha presentato un’interrogazione alla Commissione, firmata anche da Antonio Rinaldi e con appoggio di Marco Zanni, su eventuali misure che la Commissione Europea ha preso contro questo tipo di contagio.

Misure preventive contro la diffusione dell’epidemia da Coronavirus nell’Unione Europea

La recentissima e violenta esplosione di un’epidemia di Coronavirus in Cina, malattia  dall’elevatissima morbilità e con elevato rischio fatale, ha portato già a 24 morti al momento della scrittura della presente interrogazione.
I casi acclarati sono ormai centinaia, con i primi malati in Thailandia, Usa, Russia e Messico. La gravità del contagio ha perfino spinto il governo di Pechino a chiudere i trasporti urbani nella città di Wuhan e nelle aree circostanti, dove risiedono ben 11 milioni di abitanti.

Tutto ciò considerato, si chiede alla Commissione:

  • quali  misure di controllo si intendano imporre alle frontiere per i viaggiatori provenienti dalla Cina e dai paesi oggetto di focolai di contagio;
  • quali misure siano state prese per evitare che il contagio possa eventualmente avvenire all’interno degli aeroporti e degli altri terminal dei trasporto dell’Unione Europea;
  • quali misure siano state prese per monitorare il periodo di incubazione dei ‘portatori sani’, per evitare che il contagio possa eventualmente avvenire nelle città di destinazione;
  • se non si consideri necessario imporre restrizioni  ai viaggi da e verso le aree colpite dall’epidemia;

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