Finanza
CRIPTO: VINCITORI E VINTI NEL 2019
In questo primo gennaio 2019 cerchiamo di trarre qualche conclusione su cosa e chi , ha funzionato nel settore blockchain e cripto nel 2019 e cosa, invece, non ha funzionato.
VINCITORI:
- Bitcoin. Se consideriamo la prima critpovaluta, nonostante l’andamento ballerino nel corso del 2019, comunque il 2019 si è chiuso con un quasi raddoppio nel valore della valuta virtuale, passata da 3900 a oltre 7300 di oggi. Certo, poteva andare e meglio e stabilizzarsi attorno ai 10 mila, ma poteva anche andare a zero, come quasi appariva durante l’inverno delle cripto. Rimane da vincere la sfida dell’uso pratico, ma sembra questa è una sfida di lungo periodo.L’introduzione di wallet user friendly potrebbe essere molto utile per la sua diffusione
- L’esplosione del Gioco Gods Unchained. Gods Unchained è un gioco virtuale su carte basato su Blockchain, specificamente Ethereum, che è diventato rapidamente il maggior gioco su Blockchain del 2019. Il gioco è diventato popolare dopo che il set di carte completo è andato esaurito con un incasso di 6,2 milioni per il creatore. Ad aiutare il successo è stato il ban del noto giocatore di Hearthstone Chung Ng Wai (conosciuto come Blitzchung) da parte della casa di gioco Blizzard, per aver espresso il proprio supporto alle proteste di Hong Kong. Blitzchung è stato azzerato di tutte le sue vittorie dalla Blizzard, e questo ha spinto molti giocatori a riconoscere la maggiore sicurezza e libertà legata ai giochi sublockchain. In questo la Blockchain è veramente il futuro.
- Coinbase e Binance. I due exchange hanno continuato a crescere, anche se con strategie diverse. Coinbase con una selettiva nell’introduzione di nuovi token cercando di tenere in massima priorità il fattore sicurezza, anche se non sempre c’è riuscito perfettamente. L’acquisto della start up italiana Neutrino ha permesso di aprire nuove prospettive di crescita. Binance punta invece sul proprio token che è stato uno dei maggiori successi del 2019.
VINTI
- Facebook. Il progetto Libra, partito con grandissimo supporto dei media e di diverse istituzioni finanziarie, si è pian piano sgonfiato di fronte alle difficoltà di carattere normativo, le ostilità politiche e da parte delle banche centrali. La decisione di creare una stablecoin basata su un basket di valute, non su una sola, ha allarmato i parlamenti di mezzo mondo che si sono preparati a contrastare la mossa a livello legislativo. A questo punto tutto il programma è stato messo in pericolo.
- ETF di Bitcoin. Tutti i tentativi di vedere l’ETF di Bitcoin approvato sono andati in fumo. La SEC non ha ancora autorizzato nessun prodotto simile, sull’onda dell’incertezza sulla custodia del sottostante, dell’incertezza del valore, e della scarsa utilità riscontrata del prodotto.
- Craig Wright e la sua battaglia su Satoshi Nakamoto. Il 2019 è stato l’anno in cui Craig Wright ha tentato di provare di essere il creatore di Bitcoin in tribunale, trascinatovi dagli eredi di Dave Kleiman con cui si presume che minò un milione di Bitcoin, pari a 7 miliardi di dollair di oggi. Wright ha raggiunto un accordo con gli eredi di Kleiman, accettando di trasferire loro metà dei Bitcoin presumibilmente minati e depositati sul “Tupi trust”, ma poi ha annullato l’accordo. Inoltre le prove da lui presentate sono state fortemente contestate dalla comunità e considerate false.
Come sarà il 2020? non ne abbiamo nessuna idea……
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