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CRIPTO: LIGHTING NETWORK, VECHAIN, HACK GIAPPONESE DI NEM, ROBINHOOD, ANCORA SU BCC, E NEWS

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Cari amici

oggi parliamo di Lighting Network (LN), il “Secondo piano ” (second Layer) di bitcoin che potrebbe risolvere i problemi di scalabilità e di connessione di Bitcoin.

LN  si propone come un miglioramento di bitcoin, o meglio come un sistema , un “Piano” parallelo di bitcoin che permette di superare le limitazione velocità di transazione. Tutto questo avviene tramite la creazione di “Canali” che possono essere diretti o tramite l’utilizzo di  nodi. Le transazioni sono fuori dalla blockchain, praticamente, dirette, e questo le rende particolarmente veloci. Per permettere ai nodi di funzionare con un sistema trustless si sono creati dei specifici smartcontract, chiamati “Hash time – locked contract” che vengono a guidare la transazione quando avviene attraverso una terza parte e che garantiscono il ritorno delle cifre all’emittente se quancosa andasse storto.

Se desiderate conoscere in modo più approfondito il sistema di Hash time-locked contract vi consiglio questo video:

https://lightning.network/

Ora quello che ci interessa sapere è il seguente :

a) di per se una transazione LN necessita una trasnazione nella blockchain normale, almeno per stabilire il canale. Quindi le transazioni LN sono adatte a pagamenti continuativi e che si ripetono nel tempo.

b) dato che non esclude l’attività dei minatori in modo completo , questi , almeno nel breve periodo, non dovrebbero avere dei grossi danni;

c) dato che un nodo LN NON fa mining, ha un costo ed un uso di energia , il costo per renderlo operativo è molto più basso rispetto al mining di bitcoin;

d) le remunerazioni sono date dalla percentuale che il titolare del nodo richiede per le transazioni, ma , non essendo necessario macchine ASIC o attività di calcolo, si prevede che questa sarà molto più bassa rispetto alla commissione richiesta dalla blockchain di bitcoin;

e) se una transazione sul second layer di LN fallisce perchè si chiude il canale, passa alla blockchain.

LN è quindi da tenere sott’occhio. Per ora ci sono 245 nodi al mondo con solo 730 canali aperti. I nodi sono  distribuiti come segue :

Ora passiamo ancora a considerare VeChain.

VECHAIN è una criptovaluta legata alla gestione della logistica ed al controllo della filiera, studiata per una più semplice interazioni con gli strumenti di gestione del flusso informativo legato ai beni. Si tratta  quindi di una cripto che si adatta bene alla gestione dei cibi, delle parti di ricambio, etc,  che sta sviluppando e lanciando della App ad hoc.

Il 24/1 è stata immessa nel mercato una tranche di 175 milioni di token, ed il mercato non ha gradito moltissimo.

Vediamo successivamente all’aumento di quantità un calo del valore, direi ovvio. I mercati sono molto speculativi ed accettano male, ancora per oggi , aumenti nei volumi trattati. Comunque è un buon progetto a cui partecipa anche PWC, e che dovremmo sentire in futuro.

ROBIN HOOD. Ieri ho accennato brevemente all’introduzione delle criptovalute in Robinhood. Ora prima che inziate ad armarvi di archi e frecce ed a cercare lo Sceriffo di Nottingham, spieghiamo qualcosa in più. RobinHood è una app molto diffusa con la quale è possibile, pr i cittadini dei rispettivi paesi, fare trading di borsa sui titoli USA ed Australiani, ma con velleità di espansione mondiale.

La app è molto ben fatta, con molti grafici etc, ed ha il vantaggio di presentarsi come “Senza commissioni”. In realtà le commissioni sono implicite ed incluse nei prezzi, ma sono comunque molto più contenute, soprattutto se comparate a quelle normalmente richieste per operare in borsa. Partita con una venture capital

Robinhood ha deciso di introdurre il trading di criptovalute da febbraio, iniziando con BTC ed ETH su dollaro, ma tenendo sott’occhio le principali 20. Considerate che la società ha per il trading di borsa 3 milioni di clienti, per cui sarebbe subito un exchange di grandi dimensioni. Ricordate anche che le commissioni ci sono, ma implicite.

BITCONNECT

Nessuna buona nuova, anzi: chi era promoter di questa sfortunata iniziativa sta cancellado i video youtube con il quale spingeva all’acquisto. Dopo il CdA scappano tutti.

L’andamento è chiaro: dopo la caduta c’è stato il “Picco degli increduli”, composto da chi era talmente illuso dalle promesse che non poteva credere fosse una truffa, ed ha perfino acquistato (guardate i volumi), a cui è seguita la presa di coscienza della fregatura ed il lungo lento ammino in calo.

La mia personale impressione è che la crscita di valore di Bitcoin, in cui qualcosa hanno investito queste persone, abbia permesso il protrarsi di uno schema Ponzi che comunque è fallito. Alla fine ha portato più danni che utili.

HACKING IN GIAPPONE DI NEM: SPARITI 530 MILIONI.  L’exchange giapponese CoinCheck è stato vittima di un attacco hacker che ha portato al prelievo ed alla sparizione di 530 milioni di dollari in NEM. Questa criptovaluta , basata sull’algoritmo POI (Proof of Interest) è molto diffusa in Giappone anche perchè utilizzata con WeChat per transazioni con la Cina. I Nem erano conservati in un storage collegato alla rete, non in uno cold storage, ma non è ben chiaro ancora come sia avvenuto l’hacking. Ora i prelievi di NEM da CoinCheck sono chiusi , ma è un po’ tardi.  La comunità di NEM non effettuarà nessun hard fork per permettere di recuperare i fondi ad un exchange centalizzato, ma , come ci ha segnalato la comunità italiana di NEM, sempre molto attiva, è stato identifica l’account dell’hacker.

 

Canale telegram criptovalute : https://t.me/TWOCBLConsulting

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