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CRIPTO. LIBRA, TRE SUPPORTER SI TIRANO INDIETRO

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L’ostilità della FED e del governpo USA, oltre che da parte della SEC, inizia a farsi sentire sul progetto Libra, la moneta virtuale che Facebook vorrebbe lanciare quanto prima. Da quanto traspare da notizie di stampa tre delle 28 grandi multinazionali che facevano parte del gruppo di supporto all’iniziativa stanno riconsiderando la propria partecipazione.

Dietro alla gestione di Libra c’è un’associazione che ha come soci fondatori 28 multinazionali, da Paypal a Facebook, a Visa , Mastercard, Uber, etc . Ora secondo un report del FT due società avrebbero iniziato colloqui su come sganciarsi dalla situazione, mentre una terza comunque sta valutando l’opportunità di proseguire con il progetto.

Il problema è legato all’ostilità delle varie autorità nazionali unito allo sviluppo di valute virtuali nazionali che rischiano di rendere Libra inutile. La PBOC sta sviluppando la propria valuta virtuale,  il progetto FedNow di pagamento istantaneo da parte della Federal Reserve sembra molto simile ad una valuta virtuale ed anche la Svezia ci sta pensando. Nel frattempo molte autorità, dal congresso USA alla SEC, allo stesso presidente Trump e , per ultima, l’autorità antitrust della UE che ha iniziato un’indagine sull’iniziativa. Troppi occhi puntanti sul progetto, con il rischio di entrare nell’occhio delle autorità di controllo, vista anche l’entità degli interessi in ballo. Lanciare una valuta mondiale, da zero, con la pretesa di essere dominanti sino a surclassare la posizione del dollaro è un’ambizione possibile solo se fatta in accordo con le autorità nazionali stesse.

 

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