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Energia

Cresce la tensione fra Venezuela e Argentina per un taglio energetico

Buenos Aires accusa Caracas di aver tagliato l’energia elettrica alla sua ambasciata, ma i due governi non potrebbero essere più diversi ideologicamente. Nel frattempo però l’Argentina sta raggiungendo il Venezuela come produttore di petrolio

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Milei e Maduro
Milei e Maduro

Le tensioni tra l’Argentina e il Venezuela si stanno alzando dopo uno scontro diplomatico fra Buenos Aires e Caracas. L’Argentina ha accusato il Venezuela di aver tagliato l’alimentazione elettrica alla sua ambasciata a Caracas, dopo che i suoi diplomatici di Buenos Aires avevano invitato i leader dell’opposizione venezuelana, a causa delle preoccupazioni per “il deterioramento della situazione istituzionale e gli atti di molestia e persecuzione diretti contro figure politiche in Venezuela”.

In una dichiarazione rilasciata lunedì dall’Ufficio del Presidente argentino Javier Milei, l’Argentina ha lamentato il fatto che l’alimentazione dell’ambasciata sia stata interrotta in una “azione deliberata che mette in pericolo la sicurezza del personale diplomatico argentino e dei cittadini venezuelani sotto protezione”.

Le tensioni tra Buenos Aires e Caracas erano già a buon livello dopo che il Presidente socialista del Venezuela, Nicolás Maduro, ha criticato la vittoria elettorale dell’estrema destra di Milei nel novembre dello scorso anno, sostenendo che l'”estrema destra neonazista” aveva conquistato il potere.

La situazione ha raggiunto il picco un paio di settimane fa, dopo che l’Argentina ha annunciato azioni diplomatiche contro il Venezuela in seguito al divieto di Maduro di accesso allo spazio aereo venezuelano da parte di aerei con licenza argentina.

Tra l’altro, anche dal punto di vista energeticoo, i due paesi stanno andando in direzione opposta: mentre la produzione di greggio del Venezuela è diminuita bruscamente da 3,2 milioni di b/d nel 2000 a 735.000 b/d nel settembre 2023, principalmente a causa delle sanzioni e della scarsa manutenzione, la produzione di greggio dell’Argentina è aumentata e Milei ha giurato di dare una scossa al sistema.

In un momento in cui un’ondata di nazionalizzazioni sta attraversando l’America Latina, Milei ha proposto di privatizzare 41 aziende statali, tra cui l’azienda petrolifera nazionale YPF, la società di energia nucleare Nucleoeléctrica Argentina e l’operatore di infrastrutture energetiche Energía Argentina. Sta anche cercando di liberare le esportazioni di greggio e di lasciare i prezzi del carburante locale alla mercé delle forze di mercato. L’esatto contrario della situazione del Venezuela.

“I prezzi dell’energia si adegueranno ai valori internazionali. Il cambiamento più radicale è l’eliminazione dell’obbligo (per YPF) di soddisfare le esigenze del mercato locale – è una rottura storica con un secolo di tradizione argentina”, ha scritto Juan Jose Carbajales, consulente energetico ed ex sottosegretario al petrolio e al gas, in un rapporto.

Fitch Solutions ha riferito che la produzione di greggio dell’Argentina nel 2023 è cresciuta dell’8,7% y-o-y a ~640.000 b/d, sostenuta dall’espansione degli oleodotti, e si sta avvicinando a quella del venezuela. con la differenza che l’Argentina non è neanche un membro OPEC per cui fa quello che vuole.


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