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CRESCE IL SURPLUS COMMERCIALE ITALIANO. Italia Export Lead

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A maggio il surplus commerciale italiano viene a crescere, a seguito di un aumento dell’export (+1,3%)superiore a quello dell’import (+0,7%). Comunque entrambe in crescita e l’aumento dell’import segnala che, almeno, questo valore non è dovuto ad una contrazione interna eccessiva.

L’aumento  dell’export è da ascrivere prevalentemente all’incremento delle vendite verso l’area dell’Unione Europea (+1,7%), ma anche i merati extra UE sono cresciuti , anche se ad un rimo inferiore  (+0,8%).I settori in cui si è incrementato maggiormente l’exporto sono articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+49,8%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+4,3%), articoli di abbigliamento, anche in pelle e pelliccia (+19,8%) e metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+6,6%). Le esportazioni di autoveicoli diminuiscono su base annua (-7,4%), con una prosecuzione della crisi del gruppo FCA.

Dove sono finite le nostre esportazioni? Sono state dirette essenzialmente verso gli Stati Uniti (+16,0%), Germania (+8,4%), Svizzera (+21,4%) e Francia (+8,4%) mentre si registra una flessione delle vendite verso i paesi OPEC (-14,3%), i paesi ASEAN (-7,3%) e la Turchia (-6,2%). Quindi siamo in linea con un trend mondiale che gli USA come locomotiva mondiale del commercio, e noi ci aggreghiamo a questa tendenza.

Siamo sempre più export lead, cioè la nostra economia è sempre più dipendente dall’estero. Questo farà gioire i mercantilisti, ma ci rende fragili e mostra come il nostro problema sia sempre di più la mancanza di domanda interna. La nostra industria è competitiva, ma investe poco perché non c’è domanda e non c’è domanda perché le politiche di austerità non generano né spesa o investimento pubblico né privato.

Più semplice di così….


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