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Crediti d’imposta 100%: torna in campo Poste Italiane, ma solo per alcuni

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Poste Italiane rientra nell’arena degli acquirenti di crediti d’imposta, ma con un’accanita restrizione: questa opportunità è riservata esclusivamente alle persone fisiche, e il limite massimo è fissato a 50.000 euro. Un ritorno in scena che fa scintille, ma con un’apertura parziale, come sottolineato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante su ItaliaOggi

L’acquisto dei crediti d’imposta è suddiviso in diverse fasce in termini di prezzi di acquisto. Si parte dall’85,5% del valore nominale per i crediti maturati attraverso il superbonus su 4 anni, fino al 70% per i crediti d’imposta legati a interventi con un periodo di recupero decennale, come ristrutturazioni edilizie ed eco-bonus, solo per citarne alcuni.

Ma attenzione, il percorso per ottenere questo acquisto è disseminato di ostacoli. Innanzitutto, il cedente persona fisica deve effettuare la comunicazione di cessione sul sito dell’Agenzia delle Entrate solo dopo aver ricevuto l’accettazione contrattuale dalla Poste Italiane.

In questa fase iniziale di riapertura, non verranno accettati crediti d’imposta già oggetto di trasferimenti precedenti, inclusi quelli derivanti da sconti in fattura. Inoltre, saranno valutati solo i crediti d’imposta in cui il cedente ha utilizzato un intermediario fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate per la trasmissione del “modulo di esercizio dell’opzione di cessione del credito d’imposta,” insieme a un asseveratore. Questa condizione vale anche per i crediti in cui l’asseveratore non è obbligatorio per legge, come nel caso del bonus ristrutturazione.

La lista dei documenti richiesti è articolata e dettagliata. Il cedente dovrà caricare online una serie di documenti che saranno attentamente verificati dagli advisor di Poste Italiane. Questa valutazione coinvolge aspetti soggettivi e oggettivi, e i tempi di caricamento saranno graduati secondo le indicazioni fornite da Poste.

Tra i documenti richiesti, figurano copie dell’asseverazione dei lavori eseguiti, la dichiarazione dell’asseveratore sulla conformità dei lavori al valore dell’immobile, comprensiva di timbro professionale. Inoltre, sarà necessario fornire una copia della polizza assicurativa di responsabilità civile professionale dell’asseveratore, completa di documento di identità e tesserino professionale.

Non ci si ferma qui: sono richiesti anche documenti relativi alle autorizzazioni amministrative per i lavori, autodichiarazioni riguardanti i requisiti richiesti per usufruire dei bonus edilizi, e copie delle fatture o altre documentazioni di spesa, comprensive dei bonifici.

Infine, poiché i bonus basati sullo sconto in fattura non sono ammessi, verranno richiesti documenti che comprovino la capacità reddituale o patrimoniale del cedente. In altre parole, Poste Italiane ha messo in atto una procedura rigorosa e dettagliata per garantire che i crediti d’imposta vengano acquistati in modo trasparente e in linea con le normative vigenti.

Quindi, mentre l’opportunità di vendere i crediti d’imposta a Poste Italiane è tornata sulla scena, è chiaro che il percorso per approfittarne è disseminato di vincoli e requisiti rigorosi, mettendo alla prova la determinazione dei cedenti e assicurando una valutazione accurata di ogni richiesta. Inoltre questa è solo una soluzione mirata e riservata ad una minoranza di privati. I condomini o le ristrutturazioni più importanti, o chi ha già ceduto il credito, ne è escluso. Più un palliativo che una soluzione. 

 

 

 


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