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COVID E AISE: QUANDO L’AGENTE SEGRETO (Con amante del MI6) CI PORTA IL CEPPO BRITANNICO

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Quando ho sentito che il primo caso di Covid-19 di ceppo inglese in Italia era stato scoperto all’Ospedale Celio di Roma, ho avuto un sussulto: perchè il Celio, ospedale militare, e non lo Spallanzani, l’istituto dove si conducono questo tipo di diagnosi?

La risposta ce la rivela oggi il Corriere dell’Umbria:perchè il primo caso di Covid-19 in Italia è una neo agente dell’AISE, i servizi segreti esterni, con sede a Forte Braschi, Roma, di 42 anni. Voi direte: allora può anche capitare, l’agente si è presa l’infezione per motivi di servizio, o, più banalmente, per caso.

La cosa è un po’ più complicata: la funzionaria si è presa il Covid-19 inglese a Londra, dove si è recatasi senza informare i superiori perchè intrattiene una relazione con un ex ufficiale dell’Esercito britannico, ora trasferitosi a Roma, che, presumibilmente è anche un agente del MI6, i servizi segreti di Sua Maestà britannica. Non contenta, avrebbe cercato di farsi coprire da un dirigente del DIS, Dipartimento per le Informazioni di Sicurezza, cioè la struttura che supervisiona AISE e AISI.

Un bella figura di palta, anche perchè è piuttosto strano che un agente britannico a Roma, con un milione di donne disponibili e piacenti, agganci proprio una agente dei servizi segreti italiani esteri.  Inoltre lei ha visitato Forte Braschi dopo il suo ritorno, con il rischio di aver infettato altri dipendenti dei Servizi.

Appare evidente la mancanza di una leadership esperna ai nostri servizi.


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