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Cosa sarebbe dell’Italia se un nemico controllasse il suo esercito? (di Davide Gionco)

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Siamo tutti abituati a sentire parlare di economia assistendo alla citazione di dati più o meno taroccato sullo stato della nosttra economia. Ogni tanto ci viene presentato il fallimento dell’ennesima banca, salvata con i soldi pubblici.

Ma non ci raccontano mai tutta la storia : come siamo arrivati all’attuale situazione ?

Oggi in Italia i poteri finanziari e le banche fanno praticamente quello che vogliono, naturalmente a nostre spese :

Fra i tanti dati che potremmo riportare sulla crisi economica mostriamo a titolo rappresentativo quello del crollo del risparmio e degli investimenti in Italia.

La situazione dell’economia italiana sembra di essere diventata un far west bancario-finanziario in cui i poteri economici internazionali fanno praticamente tutto quello che vogliono, mentre agli italiani resta la scelta di emigrare all’estero o di assistere impotenti al proprio impoverimento, se non addirittura al suicidio di qualche persona cara.

Ma come siamo arrivati a tutto questo ?
Per fare maggiore chiarezza, raccontiamo tutta la storia.

Nel 1981 lo Stato rinunciò al potere di controllo sulla Banca d’Italia, con la motivazione di evitare i politici avrebbero stampato troppo denaro e creato inflazione.
Da quel momento la Banca d’Italia cessò di collaborare con lo Stato per mantenere il controllo dei tassi di interesse del debito pubblico, il quale di conseguenza aumentò vertiginosamente.
Si veda anche :
https://scenarieconomici.it/banca-ditalia-tesoro-il-divorzio-piu-caro-della-storia-ditalia-di-ilaria-bifarini-e-palma/

Il controllo della Banca d’Italia passò quindi nelle mani delle banche private, le quali erano però ancora finanziate dai risparmi degli italiani.
Era cessato il controllo pubblico, ma esisteva ancora qualche forma di controllo dettata dagli interessi dei risparmiatori  italiani.

Nel 1993 fu modificato il Testo Unico Bancario, eliminando la separazione fra banche commerciali (risparmio dei cittadini) e banche d’investimento, aprendo la strada all’ingresso nelle banche italiane ai fondi di investimento speculativi internazionali.
Si veda anche :
http://www.lintellettualedissidente.it/economia/il-glass-steagall-act-italiano-la-legge-bancaria-del-36/

Nel 1995 l’Italia aderisce al WTO (World Trade Organisation). La libera circolazione delle merci diventa il supporto della libera circolazione di capitali, che possono da allora entrare ed uscire dall’Italia, senza limitazioni sulle conseguenze causate sull’economia reale italiana.

Nel 1998 fu costituita la BCE, cedendo il potere di creazione e di allocazione del denaro (non più la lira italiana, ma l’euro) ad un organismo ancora più distante dagli interessi italiani.
Oggi la BCE opera sostanzialmente negli interessi degli « azionisti » più forti, che sono le banche tedesche e francesi. E dietro di loro, naturalmente, i soliti fondi di investimento speculativi internazionali.
Degli interessi del popolo italiano non se ne occupa nessuno. Anzi, in assenza di ogni forma di controllo pubblico, il mondo bancario opera sistematicamente per sottrarre ricchezza al popolo italiano ed imponendo le proprie decisioni alla politica.
Non tanto ricchezza in denaro (anche quella, naturalmente), in quanto oggi sono le banche stesse a creare denaro. Il vero furto è che ci sottraggono la nostra ricchezza reale : la proprietà di beni e servizi pubblici, le nostre grandi aziende, la nostra forza lavoro qualificata (che emigra all’estero). Addirittura ci impongono un alto tasso di disoccupazione ci impediscono di lavorare producendo ricchezza per il nostro vivere.
Si veda anche :
http://www.libreidee.org/2015/10/tutto-gia-scritto-disoccupazione-all11-fino-al-2019/

L’adozione dell’euro ha anche significato la totale libertà di circolazione di capitali nell’Eurozona, dall’Italia verso paradisi fiscali di fatto come Lussemburgo, Paesi Bassi ed Irlanda. Questa libera circolazione di capitali ha consentito lo spostamento della sede legale di società come la Fiat o la Ferrero in altri paesi europei come migliore trattamento fiscale.

Ora finalmente nel 2017 qualche politico della maggioranza di governo inizia ad accorgersi che la Banca d’Italia non ha svolto il suo ruolo di controllo, questo dopo ben 37 anni. Peraltro senza nulla eccepire su cosa fa e non fa la BCE.

Qualche altro partito si è accorto che esiste il problema del sistema bancario fuori controllo e che la moneta-unica-euro non è solo una moneta, ma un sistema di regole sbagliate che ci sta distruggendo.
La realtà è che oggi esiste una grande « distanza democratica » fra il popolo che subisce queste regole sbagliate e le attuali istituzioni di controllo sul sistema bancario e monetario, i quali sono sostanziamente gestiti da privati e per interessi privati.

Quale potere hanno oggi i cittadini di influire sulle decisioni della BCE ?
Praticamente nessuno : siamo in una monarchia finanziaria assoluta.
Proviamo ad immaginare l’estrema difficoltà di un processo democratico per obbligare la BCE a modificare le proprie decisioni, nel caso risultassero contrarie agli interessi del popolo.
Sarebbe necessario che centinaia di milioni di cittadini europei si organizzino votando nella maggior parte dei paesi un governo favorevole alla riforma e sufficientemente indipendente dalle pressioni dei poteri finanziari.
Siccome il presidente della BCE è nominato dal Consiglio Europeo, istituzione formata dai capi di stato dei vari paesi europei, risulterebbe necessario raggiungere un ampio consenso fra i vari paesi europei per nominare un nuovo Consiglio Direttivo della BCE che cambi la « policy » della BCE.
Il tutto, naturalmente, attendendo la fine del mandato di 8 anni del consiglio direttivo in carica.
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/it/TXT/PDF/?uri=CELEX:12012E/TXT&from=EN#page=122
Il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea non specifica neppure in modo chiaro quale sia la procedura per una eventuale sfiducia al Consiglio Direttivo della BCE.
In sostanza : centinaia di milioni di cittadini europei convinti e organizzati impiegherebbero anni per riuscire a modificare le decisioni politiche della BCE.
Questo mentre le 6 persone che compongono il Consiglio Direttivo della BCE possono decidere in tutta autonomia, da un giorno all’altro, su atti di politica monetaria con pesanti ricadute su centinaia di milioni di cittadini europei.

Non disponiamo di dati precisi su coloro che controllano le « quote di maggioranza » della BCE, ma abbiamo motivo di credere che non siano molto diversi da coloro che controllano le quote di maggioranza delle principali banche italiane e, quindi, della Banca d’Italia. Si tratta di fondi speculativi internazionali rappresentati in Italia dallo studio Trevisan & Associati di Milano.
http://www.repubblica.it/economia/2014/05/19/news/cos_i_fondi_stranieri_hanno_conquistato_il_capitalismo_italiano-86536853/
Una sola persona oggi detiene il controllo delle « quote di maggioranza » della Banca d’Italia.
Visitando il sito internet di questo studio legale possiamo farci una idea di chi siano questi investitori internazionali :
http://www.trevisanlaw.it/profilo-dello-studio/

Dopo avere raccontato questa storia possiamo finalmente trarre la morale : il servizio pubblico, fondamentale, di creazione e di allocazione del denaro, che da Costituzione (art. 1) sovrebbe essere sottomesso alla sovranità popolare, è stato invece affidato ai poteri finanziari internazionali, i quali agiscono contro gli interessi del popolo italiano, usando il controllo di questo servizio pubblico per impossessarsi delle nostre ricchezze reali, a loro unico vantaggio.

Per comprendere la gravità della situazione proviamo a fare 2 esempi.
Cosa succederebbe se cedessimo il controllo del nostro esercito ad una potenza estera nostra nemica ?
Questa potenza ne approfitterebbe certamente per assoggettare il nostro territorio ed impadronirsi delle nostre ricchezze, come è avvenuto per secoli ed abbiamo imparato dai libri di storia.
E cosa succederebbe se cedessimo il controllo del nostro parlamento ad una potenza estera nostra nemica ?
Questa potenza ne approfitterebbe certamente per modificare le leggi, scrivendole nei propri interessi, al fine di impadronirsi delle nostre ricchezze, come è avvenuto per tutte le nazioni sottoposte a colonizzazione da parte di altre.

Oggi in Europa non si fanno più le guerre con gli eserciti.
l colonialismo non è formalmente ammesso come forma di governo.
Ma le guerre e le azioni coloniali non sono cessate : oggi vengono attuate mediante il controllo della sovranità monetaria e del sistema bancario.
Diceva Mayer Amschel Rotschild : « Datemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importa chi farà le sue leggi ».
In realtà siamo in guerra. Da 37 anni. E nessuno ce lo ha mai spiegato.
Una guerra lenta, graduale, portata avanti all’oscuro dei mezzi di informazione di massa (che controllino anche quelli ? pare evidente…), con un crescente e silenzioso impoverimento degli italiani.
Non conosciamo neppure il nome di coloro che stanno conducendo questa guerra contro di noi, né in quale parte del mondo si trovino.

Sappiamo però che queste persone non sono altro che i capofila di un « egoismo organizzato », di migliaia, milioni di persone nel mondo che « onestamente » investono denaro per guadagnare più denaro, senza preoccuparsi di come quel denaro investito verrà utilizzato, né di come quella « ricchezza finanziaria » verrà generata.
Mi ricorda molto la scena d’inizio del film « Lord of war » con Nicolas Cage : una pallottola prodotta in una anonima fabbrica di armi attraversa commercialmente mezzo mondo, per poi finire in frote ad un anonimo ragazzo africano innocente, ucciso mediante quella pallottola. Chi ha prodotto la pallottola non si è mai posto il problema di chi sarebbe stato ucciso da essa, si è solo preoccupato di venderla a chi glie la pagava.

Nel mondo della finanza funziona allo stesso modo : chi investe il proprio denaro non si preoccupa di come quel denaro verrà allocato e delle conseguenze che il suo cattivo impiego avrà per milioni di persone. L’investitore pensa solo ad ottenere il proprio utile, non pensa al piccolo imprenditore che si suiciderà a causa delle politiche di austerità imposte da chi gestisce i grandi fondi di investimento e non pensa neppure alla madre di famiglia che morirà di una malattia curabile, a causa delle lunghe liste di attesa nella sanità, causate dai tagli al bilancio pubblico.

Come uscire fuori da questo incubo ?
Per intanto raccontimo a tutti questa storia, che riguarda la vita di ciascuno di noi.
Non abbiamo paura : riguarda il nostro presente ed il nostro futuro.

Della storia che sarà e del modo di uscire fuori da questa situazione, ne parleremo nei prossimi articoli.

 

Davide Gionco


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