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Coronavirus, Grant (Lega). Recovery Fund ennesimo prestito a spese degli italiani.

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Pubblichiamo la dichiarazione dell’eurodeputato Valentino Grant eletto nelle liste della Lega, circoscrizione Italia-Sud, e componente delle Commissioni ECON (Problemi Economici e Monetari) e BUDG (Bilanci) del Parlamento Europeo. Membro del Gruppo ID (Identità e Democrazia).

“Da settimane sui tavoli europei c’è sempre lo stesso pacchetto di aiuti, costituito da Mes, Sure, Bei e Recovery Fund, per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Si temporeggia, non si decide, e neppure sono arrivati i sostegni alle imprese e alle famiglie. Fallimentare gestione in Europa e in Italia di una crisi senza precedenti”. Così l’eurodeputato della Lega Valentino Grant, spiegando che ‘le misure europee non sono altro che finanziamenti, che andranno ad aumentare ulteriormente il debito pubblico italiano, risultando meno attrattivo per gli investitori stranieri il nostro Paese, ma soggetto a svendite sul mercato delle nostre eccellenti aziende’.

“Anche i Recovery Fund – sottolinea Grant – presentatoci dal Governo italiano come una grande vittoria, non è altro che un prestito. Definito come ‘fondo temporaneo’ sarà finanziato dal Bilancio Pluriennale dell’EU grazie ad una maggiore contribuzione che i 27 Paesi saranno chiamati ad onorare. Tale aumento contributivo al bilancio rischia di aggravare il saldo d’Italia, che è un Paese contributore netto. Si passerà da un versamento attuale pari poco più dell’1% del PIL al 2% del PIL. In aggiunta, per aumentare la portata finanziaria di questo strumento – ipotizzata a circa 1.500 mld – saranno emesse obbligazioni comuni per rastrellare risorse private. E il supponibile ‘fondo perduto’, altro non è che la quota dei fondi di coesione sociale (già esistente nel bilancio EU) maggiorata di qualche euro”.

“Seguendo questa strada a conti fatti tra poco, agli italiani sarà fatto pagare un conto salatissimo con la patrimoniale, e quindi ancora una volta i debiti contratti in Europa saranno soddisfatti dai cittadini. Uno Stato dovrebbe aiutare il popolo, non affossarlo”, conclude il deputato europeo.


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