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Continua lo scontro Canada Cina: cittadino canadesi condannato a morte

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La guerra non combattuta, ma reale, fra Canada e Cina prosegue e rischia di avere la prima vittima reale. Ricordiamo che tutto nasce dall’arresto in Canada, per successiva estradizione negli USA, della CFO della società cinese Hauwei, Meng Wengzhou, colosso della telefonia e dell’elettronica con l’accusa di aver commerciato con l’Iran durante le sanzioni.

Arrestare un alto papavero di un colosso dell’elettronica è stato visto come un’offesa diretta dal governo di Pechino, e sono iniziati alcuni arresti di cittadini canadesi in Cina. Ad esempio Michael Kovrig, che ha lavorato per l’ambasciata di Ottawa, ha visto negata la protezione diplomatica in violazione della convezione di Ginevra. Anche un altro cittadino canadese è stato arrestato, ma il caso più clamoroso riguarda  Robert Schellenberg, accusato di traffico di droga, per aver importato in Cina 225kg di Metanfetamine.

Ora già l’accusa appare curiosa perchè la Cina è un gradissimo produttore di sostanze psicoattive ed importarle è un po’ come portare vasi a Samo. Inoltre lo stesso Robert aveva scoperto la sostanza chiamando la polizia. Ancora più curioso e pericolo è il fatto che, dopo una prima condanna a 14 anni, nel ricorso in appello i giudici abbiano considerato la condanna troppo leggera e l’abbiano sostituita con quella a morte. Il secondo grado ha richiesto solo 10 ore, mentre quello di primo grado ha impiegato 4 anni,  ore ed un’ora di camera di consiglio, nonostante una sentenza piuttosto lunga ed impegnativa.

Vi consigliamo di leggere il seguente thread per avere tutti i dettagli del caso:

Il governo canadese segue la cosa con attenzione ed ha profondamente protestato, ma, allo stato attuale, non sembra in grado di fare molto di più. Justin Trudeau batte i piedi, ma da convinto globalista, pur reclamando di proteggere ovunque i canadesi, non ha molte frecce al suo arco. Forse una maggiore speranza può provenire da Trump.

 

 


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