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CONTE E JOHNSON: DUE PERSONE AGLI ANTIPODI. Il primo prende le mascherine ai bergamaschi, il secondo si affida al Servizio Sanitario Nazionale

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Il Tempo e Panorama hanno rivelato che, mentre in Italia si combatteva per il DPI, cioè i materiali di protezione per medici, infermieri, cittadini (109 medici morti), cioè per tutti quelli che combattono veramente contro il Virus, Conte cumulava, per sè e per il strettissimo entourage, un piccolo tesoretto fatto di  mascherine, sia del tipo FFP3 , quelle di carattere medico, riservate agli operatori (500 comprate in Veneto) sia quelle più banali, chirurgiche, 10 mila. Queste ultime sono state comprate in provincia di Bergamo, proprio in una delle aree più colpite, dove spesso gli operatori sanitari NON  avevano nessun tipo di DPI, cioè di strumento di protezione del personale medico. Quindi, legittimamente per carità, Conte ha fatto portare via materiale da zone a rischio per il proprio ospedale personale, il tutto a fine febbraio, quando vi erano già stati i primi casi in Lombardia. Poi Ossigeno come se non ci fosse un domani ed altri materiali introvabili in Italia.

Parliamoci chiaro: quello che sembra comandare il governo, ad ogni suo livello, è la paura. Una situazione ben diversa da quanto mostrato da Boris Johnson, il primo ministro inglese, veramente colpito da Covid-19, portato in rianimazione per alcuni giorni ed alla fine tornato a casa dall’ospedale. Johnson non ha cumulato un piccolo tesoretto di materiale prezioso,ma si è affidato al NHS, al servizio sanitario nazionale, al Saint Thomas Hospital, quando è stato male.

Si dice che “La fortuna aiuta gli audaci”. Se così fosse i membri del  governo italiano dovrebbero essere gente molto sfortunata. Sicuramente è gente che non dovrebbe essere fortunata , visto che vive con il terrore, personale e politico e fa scelte del genere. A queste persone vorrei ricordare il generale Fredendall e la battaglia al Passo di Kasserine. In questa battaglia i l’Afrika Korps e la Centauro sconfissero duramente gli inesperti americani anche perchè il loro comandante, generale Fredendall, invece che seguire le truppe si rifugiò in un posto di comandi blindato a 120 km dalla prima linea. Finita la battaglia Eisenhower lo rispedì in patria, sostituendolo con Bradley e soprattutto con Patton, che , al contrario, si sentiva ben sicuro sul proprio carro armato, seguendo le truppe. Ecco, Conte ed i suoi accoliti dovrebbero prendere esempio da Patton, non da Fredendall.


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