Difesa
Scacchiere Difesa: la mossa a sorpresa di Indra ridefinisce la corsa a IDV. Leonardo al centro del nuovo super-consorzio terrestre.
Svolta nello scacchiere della difesa europea. La spagnola Indra negozia l’ingresso nel consorzio italo-tedesco di Leonardo e Rheinmetall per acquisire il gioiello strategico IDV. Nasce un nuovo colosso dei veicoli militari?

Nello scacchiere sempre più caldo della difesa europea, una mossa a sorpresa sta per ridefinire gli equilibri. Quello che appariva come un duello per il controllo di Iveco Defence Vehicles (IDV), il gioiello italiano dei veicoli militari, si sta trasformando in un’alleanza a tre. La società spagnola Indra è infatti in fase di negoziazione avanzata per entrare nel consorzio già formato dall’italiana Leonardo e dalla tedesca Rheinmetall, creando di fatto un nuovo potenziale colosso europeo nel settore della difesa terrestre. quella che era una contesa a tre, con i tedeschi con il ruolo di jolly, ora sembra convertirsi nella nascita di un grande gruppo europeo.
La strategia di Leonardo e il ruolo centrale dell’Italia
Al centro di questa complessa operazione si trova Leonardo. La joint venture Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV), costituita lo scorso febbraio con il supporto strategico dell’advisor UBS, era stata finora l’unica a manifestare pubblicamente e con forza il proprio interesse per IDV. L’Amministratore Delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha da subito chiarito la natura dell’investimento, definendolo “un investimento industriale, non finanziario, coerente con la strategia e le prospettive del gruppo per il rafforzamento della difesa europea”.
Questa visione è pienamente supportata dal Governo Meloni, che vede nell’alleanza a guida italo-tedesca l’opzione preferita per garantire il futuro strategico di IDV. Secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg, l’esecutivo italiano starebbe esercitando pressioni affinché l’offerta, al momento considerata la più bassa tra quelle pervenute, venga adeguata al valore strategico dell’asset. Il valore dell’operazione è stimato tra 1,5 e 2 miliardi di euro, una cifra che riflette l’importanza di un’azienda con oltre un miliardo di euro di fatturato e un portafoglio ordini da quattro miliardi.
Il “terzo incomodo”: l’ingresso di Indra
L’ingresso di Indra, inizialmente data in ritirata dalla gara, cambia radicalmente le carte in tavola. Fonti vicine al dossier confermano che la società spagnola non agirebbe più come competitor, ma come partner. Per Indra, questa mossa è cruciale: le permette di entrare con forza nel strategico settore dei veicoli blindati, complementare al suo recente consolidamento in Spagna con l’acquisizione del controllo di Tess Defense, produttrice dei veicoli 8×8 Dragon. Questa operazione dimostra la chiara ambizione di Indra di diventare un attore di primo piano nelle piattaforme terrestri a livello continentale.
IDV: un gioiello strategico nel mirino
Ma perché IDV è così contesa? L’azienda non è solo un produttore, ma un pilastro della capacità militare di numerose nazioni. Con contratti consolidati con gli eserciti di Stati Uniti, Brasile, Germania e Italia, IDV è un asset di prim’ordine.
Tra i suoi prodotti di punta figurano i veicoli blindati Centauro 8×8, i veicoli anfibi Superav 8×8 e i veicoli leggeri multiruolo LMV (Lince), noti per la loro straordinaria mobilità e resistenza. La decisione finale spetta alla famiglia Agnelli, proprietaria di Iveco Group, ma la formazione di questo super-consorzio a tre teste sembra tracciare un percorso quasi obbligato verso la creazione di un campione europeo della difesa terrestre, con un ruolo da protagonista per l’industria italiana guidata da Leonardo.
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