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Concessionari d’auto bloccati negli USA da un attacco hacker

I concessionari d’auto sono tornati a carta e penna per cercare di rimanere aperti. Il tutto per un attacco ransomware

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Negli USA è successo qualcosa che ha messo i bastoni fra le ruote a chi voleva comprare un’auto nuova o usata: il software più usato dalle concessionarie d’auto, della CDK Global, è stato soggetto a un attacco hacker che lo ha messo fuori gioco.

Bloomberg riferisce che CDK Global, il principale fornitore di sistemi di gestione delle concessionarie automobilistiche e di soluzioni di vendita al dettaglio digitali, sia in procinto di ripristinare i sistemi di back-end per oltre 15.000 rivenditori di auto colpiti dall’hack della scorsa settimana.

CDK ha inviato un messaggio ai concessionari durante il fine settimana, fornendo una tempistica di “diversi giorni e non settimane” per il ripristino dei sistemi.

Bloomberg riporta anche che dietro l’attacco c’è la banda del ransomware BlackSuit. Questo gruppo avrebbe richiesto decine di milioni di dollari di riscatto per sbloccare il sistema di registrazione.

CDK ha segnalato per la prima volta l’incidente informatico mercoledì scorso e un secondo attacco informatico giovedì. La ricaduta del servizio centralizzato per la registrazione delle vendite presso i concessionari in tutto il Nord America ha costretto alcuni concessionari a chiudere, mentre altri hanno fatto ricorso a carta e penna per chiudere i contratti, tornando quindi ai ricchi e bellissimi anni ottanta.

Giovedì, l’utente X Car Dealership Guy è stato ospite della CNBC. Ha detto che la domanda più importante dell’industria automobilistica dopo tutto questo caos è: “L’industria continuerà a centralizzare e consolidare la tecnologia? Questa è stata la tendenza più grande nella vendita al dettaglio di auto”. Il risultato è stato un colossale disastro

 

 


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