Attualità
Con “L’indennità di rischio” gli USA confermano la loro presenza militare in Ucraina
Sono emerse ulteriori conferme sulla presenza militare americana in Ucraina e sulla possibilità di un ampiamento dell’intervento nel conflitto, che avvicina pericolosamente la NATO a una potenziale guerra calda con la Russia.
“Il Pentagono ha autorizzato un’indennità di rischio aggiuntiva per le truppe statunitensi che prestano servizio in Ucraina, come ha confermato giovedì un funzionario della difesa”, secondo la pubblicazione Military Times. “Il bonus, noto come indennità di pericolo imminente, viene offerto alle truppe che prestano servizio in aree in cui potrebbero essere danneggiate da fuoco ostile o mine, insurrezione, guerra civile o terrorismo”.
È interessante notare che le truppe qualificate in Ucraina saranno autorizzate a ricevere gli arretrati a partire dal 24 aprile 2022, il che fa pensare a una presenza significativa degli Stati Uniti nel Paese devastato dalla guerra fin da allora, o dai primi mesi del conflitto.
“Le forze americane possono già ricevere un’indennità separata di 150 dollari, nota come hardship duty pay, per aver lavorato in Ucraina. L’importo scenderà a 100 dollari al mese se combinato con il nuovo bonus, si legge nella nota, il che significa che le truppe possono guadagnare 325 dollari di indennità di rischio mensile“, ha spiegato Military Times.
Naturalmente, è noto da tempo che truppe americane aggiuntive sono state inviate all’ambasciata statunitense a Kiev all’inizio del conflitto, per assistere la guardia dei Marines. Come nel caso di zone calde come l’Iraq o l’Africa occidentale, è normale che questi dettagli di sicurezza aggiuntivi ricevano una retribuzione extra per i rischi.
Quando Washington si fa coinvolgere in una situazione bellica, anche in modo indiretto, è “norma” che si precisino le definizioni e i parametri dell’intevento stesso (“security detail” vs. “boots on the ground” ecc.), del resto non si stabiliscono questi particolari lavorativi se non sono realmente necessari. Il Pentagono conferma quindi che gli Stati Uniti sono sul campo in Ucraina.
In quell’occasione (novembre 2022) avevamo osservato che le truppe americane stavano effettuando “ispezioni” dei depositi di armi statunitensi sulla base di un piano del Dipartimento di Stato e del Pentagono per tracciare le armi fornite dagli Stati Uniti nel tentativo di rendere conto dei miliardi di dollari di armi e munizioni trasferiti alle forze ucraine dall’inizio della guerra.
E ora, il nuovo rapporto di Military Times offre quanto segue:
Il Pentagono ha dichiarato che un piccolo numero di truppe statunitensi è di stanza presso l’ambasciata americana a Kiev, lavorando come scorta e controllando i miliardi di dollari di equipaggiamento militare che gli Stati Uniti stanno inviando all’Ucraina.
Una piccola squadra di operazioni speciali statunitensi, che lavora presso l’ambasciata, aiuta le truppe ucraine nelle operazioni di intelligence e garantisce la sicurezza dei visitatori di alto livello, ma non combatte a fianco delle truppe ucraine sul campo di battaglia, ha riferito ABC News ad aprile.
È chiaro che, nonostante la Casa Bianca abbia escluso la presenza di truppe “da combattimento”, stiamo assistendo all’inevitabile “mission creep” che da tempo si manifesta in altre zone di conflitto (come la Siria e parti del Medio Oriente/Nord Africa).
Se le truppe americane per le operazioni speciali stanno ispezionando le armi e le munizioni ucraine, e presumibilmente la Russia sta attualmente prendendo di mira tutte le basi militari ucraine e in particolare le armature e le attrezzature fornite dall’estero, questo mette le truppe e le risorse americane nel mirino della Russia, aumentando notevolmente la possibilità che gli Stati Uniti e la Russia possano finire in un conflitto a fuoco diretto.
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