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Come preannunciato le nuove FIAT non usano piattaforme italiane. Sono pure fate all’estero, e lo stato ha pure garantito 6,5 miliardi

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Lo avevamo scritto quasi un mese fa, e le peggiori previsioni si sono realizzate: la nuova Punto non solo NON sarà costruita in Italia, ma non utilizzerà nessuna piattaforma italiana, affidandosi alla CMP, la common modular platform della PSA. Quindi di italiano in quella macchina non c’è ASSOLUTAMENTE NULLA,  a parte forse l’inutile tricolore sul muso. Per il luogo di produzione c’è la scelta fra la Polonia (Tichy, dove si producevano le FIAT), o Saragozza, dove c’è uno stabilimento PSA, ormai il vero dominus industriale del gruppo.

Quindi di italiano non c’è nulla nella futura Punto, che, bontà sua , sarà solo elettrica. Inoltre la Fca abbandonerà tutto il segmento A, quello delle utilitarie, nonostante attualmente costituisca il maggior volume delle vendite e sia anche parte della storia della società. Alla fine alla FIAT non resterà praticamente nulla, se non la prosecuzione residuale nella produzione della 500.

Tra l’altro anche la piattaforma della futura piccola SUV dell’Alfa Romeo  non sarà italiana, ma del gruppo PSA, in comune con la Opel Mokka (brrrrrrr) e la Peugeut 2008. Avremo un’Alfa elettrica che di italiano, e di Alfa Romeo, non avrà praticamente nulla. Alla fine gli Agnelli Elkann sono riusciti nel loro disegno perseguito con grande insistenza dagli anni novanta: distruggere dalle fondamenta l’industria automobilistica italiana, riducendola ad un mucchio di macerie, ma nascondendo il tutto dietro “L’Italian  Sounding”, un po’ come per una mozzarella tedesca che venisse chiamata “Sorrento”. Tra l’altro si vede proprio che il “centro stile” di Torino è stato chiuso perchè la Punto sembra la brutta copia di qualche auto coreana o giapponese. Sottolineiamo la brutta copia.

Festeggeranno le aziende dell’indotto FIAT del Nord Italia ed i loro dipendenti in cassa integrazione o licenziati, tanto per loro Gualtieri ha preso il SURE da Bruxelles, pagato ovviamente coi nostri soldi. Esattamente come sono i nostri soldi che hanno permesso a Fca di ottenere un prestito per 6,5 miliardi da Intesa SanPaolo, ma garantiti dallo Stato. Un grande affare per chiudere le fabbriche italiane.

A proposito: il governo però compra 27 milioni di mascherine dagli Elkann. Questa è la crescita industriale e tecnologica per il nostro paese. Vivissimi complimenti al MISE ed al governo tutto.


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