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COME IL VENEZUELA INTERVIENE ANCHE SULLA POLITICA EUROPEA ED INTERNAZIONALE: intervista all’onorevole
Vi presentiamo un’intervista ad Americo Giuseppe De Grazia Veltri: Parlamentare italo-venezuelano di origini calabresi eletto alla Camera dei Deputati in Venezuela nel 2016, oggi è perseguitato dal governo di Maduro. Il Tribunale Supremo di Giustizia venezuelano aveva revocato l’immunità parlamentare a De Grazia così come ad altri sei deputati di origine italiana.
Minacciato e con la sua libertà compromessa, De Grazia si rifugia nell’Ambasciata d’Italia a Caracas nel mese di maggio 2019 insieme ad un’altra collega, anche essa perseguitata, Mariela Magallenes.
Dopo fitti contatti tra la Farnesina e il governo venezuelano, la vicenda culmina con il viaggio del Senatore Pier Ferdinando Casini in Venezuela per dialogare e riportare i deputati in Italia: era dicembre 2019, Americo de Grazia e Mariela Magallanes atterrano a Fiumicino, sani e salvi. Vengono accolti da una comitiva di funzionari della Farnesina.
Inizia una nuova vita per De Grazia: oggi vive in Calabria, in un paese della provincia di Cosenza dov’è nato il padre e dove attualmente vive la figlia dell’onorevole:
la sua nuova trincea per continuare la battaglia iniziata tanti anni fa contro il totalitarismo, i crimini e l’abuso di potere che si sta consumando in Venezuela. L’intervistatore è F.T. che, avendo ancora parenti in Sud America , indichiamo solo con le iniziali.
DOMANDA (- Abbiamo appreso da diverse fonti che alcune delle sue attività da parlamentare erano proprio in una commissione d’inchiesta che indagava i finanziamenti fatti dal governo Chavez a favore di alcuni partiti europei, ci può spiegare in cosa consiste l’indagine?
On. De Grazia:
Lo scopo era precisamente svelare tutte le triangolazioni che facevano e che fanno, inizialmente il governo Chavez e ora Maduro. Il modus operandi è lo stesso che ha usato Chavez e che oggi, applica ugualmente Maduro.
Per la cronaca, ricordo la vicenda Antonini Wilson, che viaggiò a Buenos Aires con una valigia contenente 800.000 dollari in contanti.
Il regime ha fatto queste operazioni con Evo Morales in Bolivia, Con Lula Da Silva in Brasile, con Lopez Obrador in Messico, negli USA con alcuni parlamentari e alcune ONG, in Spagna con PODEMOS, e certamente l’Italia non è stata un eccezione..Nulla di nuovo
E come questi fatti, ci sono ancora altre informazioni che non possiamo mettere sotto i riflettori: in questo momento ci sono indagini in corso e non vogliamo mettere in guardia le parti interessate.
DOMANDA: On. De Grazia, le ultime inchieste investigative parlano di presunti finanziamenti dal Venezuela anche in Italia: allora era presidente Chavez e il tutto fu coordinato tramite il ministro degli Affari Esteri Nicolas Maduro, oggi presidente. Che opinione ha lei in merito a questa particolare vicenda?
On. De Grazia:
Non ho dubbi sul fatto che ci siano stati finanziamenti da parte del regime Chavista-Madurista anche in Italia.
É una prassi consolidata da Hugo Chavez e che tutt’oggi continua con Nicolas Maduro: l’obiettivo era creare un alleanza oltre le proprie frontiere e consolidarsi nel potere con consenso internazionale.
Una prassi perversa: non molto tempo fa si diceva scherzosamente: Chavez ha un blocchetto degli assegni che cammina per tutta l’America Latina, ma non camminava solo in America Latina, camminava in tutto il mondo. Nel frattempo in Venezuela loro rescindevano e imponevano il veto a qualsiasi tipo di finanziamento per organizzazioni politiche, ONG, atenei universitari e altro. Prima di Chavez i partiti erano finanziati direttamente dal Consiglio Nazionale Elettorale, oggi non esiste più.
Anzi: c’è una vera e propria caccia alle streghe, si rischia di essere perseguitati senza pietà, hanno addirittura modificato la costituzione per blindare qualsiasi tipo di finanziamento non controllato diretta o indirettamente da loro. Loro invece fanno come vogliono e quando vogliono: finanziano politici e organizzazioni senza pudore, cinicamente.
Il tentacolo ovviamente è arrivato in Italia.
DOMANDA : Parlando del Movimento 5 Stelle: loro hanno sempre avuto un vincolo stretto con diversi rappresentanti del governo venezuelano, quando c’era da prendere una posizione netta sul Venezuela i 5 Stelle hanno mantenuto una posizione “neutra” per non definirla vaga. È un indizio?
On. De Grazia:
Si, ma io non vorrei mettere tutti nello stesso sacco.
Ad esempio, Rodriguez Zapatero appartiene al PSOE ma lui non è il PSOE. Capisci? Il fatto di.., non vuol dire “che”.
Si sa che la “ fauna politica” è molto ampia: le correnti e le simpatie politiche sono spesso comuni in ogni partito.
A noi non ci interessa fare una caccia alle streghe collettiva contro nessun partito politico.
Il nostro obiettivo è quello di far emergere la verità, con i fatti, dopo 20 anni di battaglia politica mentre il mondo ci snobbava o ci manteneva nell’invisibilità dinanzi a certi episodi: ovvero non riconoscere la natura criminale del regime di Chavez e, successivamente, di Maduro.
Inizialmente loro sono stati difesi: Chavez e Maduro erano Democratici, noi eravamo golpisti.
Dopo tanto tempo e tanti sforzi fatti in maniera collettiva, emergono alla luce i fatti reali e come stanno le cose realmente.
Un aneddoto, per non lasciare perplessità in quello che voglio esprimere:
Nel mio caso personale, quando Chavez era ancora al potere io feci parte di una commissione che viaggiò all’OEA (Organizzazione Stati Americani): allora era Insulza il segretario generale dell’OEA. Ho avuto il diritto di parola per primo, mentre testimoniavo e dichiaravo sui fatti accaduti in quei tempi e le gravi azioni che intraprendeva il governo Chavez, mi hanno tolto l’audio al microfono: “Lei non può parlare male di Chavez, il presidente Chavez è un democratico.”
Oggi l’OEA non sostiene più il governo venezuelano, ma perché piano piano la verità è uscita a galla. Non so se mi spiego, ma stiamo parlando di un percorso lungo composto da molte situazioni che sono accadute anno dopo anno con il regime al governo.
Quindi io non voglio parlare di gruppi o generalizzare, ma voglio parlare di singoli, di persone: non di partiti in generale. Ovvero: non parliamo di tutto il PSOE, ma di Zapatero. Non parliamo di Podemos, ma di Iglesias e Monedero. Nel caso dei 5Stelle uno degli accusati è un defunto: Casaleggio, quindi non si parla di organizzazione in sé ma dei singoli, di persone.
DOMANDA – Certo, non possiamo generalizzare, non è tutta farina dello stesso sacco. Ma ad esempio, nelle file dei 5Stelle ci sono molti filo-socialisti, oppure tanti allineati ideologicamente con la sinistra: Quindi si può attribuire a questi elementi, cioè alcuni singoli, il vincolo con i governi Chavez-Maduro?
On. De Grazia: Corretto. È così palese, che a volte quando in un partito ci sono dei singoli con idee diverse a volte cambiano partito o comunque creano delle correnti all’interno, queste cose avvengono in funzione di queste logiche, questi meccanismi interni che spesso hanno a che fare con le ideologie politiche o le correnti interne.
Il regime venezuelano ha tanto potere e soprattutto risorse infinite per corrompere ed estorcere.
Quindi io preferisco “personalizzare” le accuse: puntare il dito contro i singoli responsabili, quelli che saranno sotto la lente di ingrandimento.
Penalizzare o etichettare un intero partito politico non è corretto ne giusto: Non puoi satanizzare tutto il collettivo. Posso dire che questa è una vicenda che trascende dalle ideologie politiche: il regime venezuelano si copre sotto la bandiera della sinistra, ma non può essere catalogato come tale: realmente, di fatto, è un organizzazione criminale.
DOMANDA- A proposito Onorevole, ci sono alcune informazioni già accertate e divulgate da parte di alcuni Enti di Difesa e Sicurezza americani: membri del governo venezuelano e alti ufficiali venezuelani schedati in una “blacklist”. Tutti partecipi in operazioni di narcotraffico e riciclaggio di denaro..Tra questi spicca Tarek El Aissami, oggi ministro dell’Industria e dei Petroli in Venezuela. Che cosa ci può dire in merito? E che conseguenze comporterà tutto questo?
On. De Grazia: Di Tarek El Aissami posso fornire tutti i dettagli opportuni: precisamente abbiamo svolto un lavoro investigativo su El Aissami: è anche coinvolto in operazioni con oro, diamanti e coltan.
Tutto questo tramite alcune società proprie e non, che sono riconducibili direttamente a gruppi come Hezbollah e Hamas.
Alcuni soci di El Aissami sono Alex Saab, per la cronaca recentemente arrestato a Capo Verde.
Gestisce e opera anche tramite alcune società turche ed altri enti statali venezuelani come Minerven: hanno giostrato le concessioni aurifere a piacere, infatti tra queste c’è la MiBiTurVen ( Miniera Binazionale Turchia-Venezuela ) Tutto sotto la gestione di El Aissami: sia quando ha fatto da Vicepresidente, sia da governatore di Regione, sia da ministro degli Interni e anche oggi nella sua attuale carica come ministro di Industrie e Petroli.
Un vero e proprio criminale, accertato. Il tema delle miniere e del saccheggio sproporzionale è una vicenda scandalosa: Il controllo totale delle vaste risorse del paese in mano a pochi, che vendono e svendono a piacere il patrimonio nazionale. El Aissami ha un potere enorme, è operativo su tutti i fronti.
Aneddoto: Il primo giorno da parlamentare, nel 2016, alla prima dichiarazione ufficiale ho denunciato l’indignazione riguardante alla vicenda dei documenti d’identità e passaporti conferiti dal governo-regime ad alcuni comprovati membri di gruppi terroristi.
Questo accade per mano di Tarek El Aissami: è lui l’uomo chiave che fa da tramite con questi gruppi. Sette mesi dopo, mentre ancora indagavamo, CNN ha portato alla luce questa vicenda. Risultato? CNN bannato, fuori onda in Venezuela. Tutt’oggi ci sono ulteriori indagini in corso: noi non ci fermeremo. Loro si mantengono al governo non per merito politico, ma per merito criminale.
DOMANDA-Quindi le logiche di governance in Venezuela vanno aldilà delle istituzioni? Si può dire che parliamo di un organizzazione criminale internazionale?
On. De Grazia:
Corretto, è proprio cosi, il termine è quello: organizzazione criminale. Ma non perché lo dico io o lo dici tu: perché ci sono le prove, le evidenze di tutto ciò. È un dato di fatto.
DOMANDA –Recentemente abbiamo visto le strane sinergie con l’Iran: Rapporto iniziato con Chavez, oggi rafforzato con Maduro. Il Venezuela è un paese ricco, ricchissimo: petrolio (le riserve più grandi al mondo), gas, diamanti, oro, rame, ecc. Ma anche di altri metalli rari, come il coltan ad esempio. Cosa c’è dietro a l’alleanza con l’Iran?
On. Americo de Grazia:
Basta guardare cosa è accaduto qui, in Italia:
Hanno portato 5 tonnellate di coltan dal Venezuela fino al porto di Trieste, dov’è stato sequestrato il carico. Il coltan che portavano proveniva dalle miniere di Parguasa, che sono custodiate dal ELN ( gruppo paramilitare ), queste miniere sono di proprietà di Nicolas Maduro Guerra, il figlio dell’attuale regente del regime, Nicolas Maduro. Il tutto gestito tramite una società a lui riconducibile denominata “Wall Marketing” Tutte queste informazioni sono frutto delle indagini che sono state fatte e che ancora stiamo facendo Noi abbiamo diverse commissioni di indagine aperte: nel caso della droga indaga l’On. Garcia, nel caso dei vincoli con le attività di frode finanziaria indaga l’On. Paparoni, invece per le frodi con gli alimenti CLAP l’On. Magallanes ( che è arrivata con me in Italia, anche lei perseguitata senza pietà dal regime ).
Io indago principalmente le vicende riguardanti alle miniere, ma tutti noi abbiamo un equipe che ci aiuta e approfondisce le diverse informazioni da tutte le commissioni coinvolte.
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