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Cinema e fallimenti: la seconda catena mondiale di sale cinematografiche in fallimento
Secondo il Wall Street Journal, il Gruppo Cineworld PLC si sta preparando a dichiarare bancarotta. L’azienda britannica è la seconda più grande catena di cinema al mondo, con oltre 9.518 schermi in più di 700 siti in 10 Paesi.
La notizia giunge dopo che Cineworld ha faticato ad attrarre nuovamente il pubblico dopo i minimi raggiunti nel periodo pandemico. La società avrebbe ingaggiato gli avvocati di Kirkland & Ellis LLP e i consulenti di AlixPartners per fornire consulenza sul processo di bancarotta.
La notizia arriva dopo che mercoledì la società cinematografica ha avvertito che la mancanza di grandi film attrattivi stava colpendo i ricavi e questo affossava i tentativi di ridurre i debiti. Quindi Cineworld dava la colpa all’assenza di buoni film in grado di portare il pubblico in sala al fatto che il fallimento fosse vicino.
Le azioni della seconda catena di cinema al mondo sono crollate di circa l’80% nelle prime contrattazioni, anche perché l’azienda deve far fronte agli obblighi di pagamento nei confronti degli ex azionisti della sua divisione statunitense Regal e a una potenziale multa multimilionaria in una disputa con la canadese Cineplex.
Il debito netto di Cineworld è aumentato l’anno scorso e sperava di riprendersi nel 2022 dalle perdite causate dalla pandemia con sequel di film come “Avatar 2” di James Cameron e “Top Gun: Maverick” di Tom Cruise, oltre ad alcuni film della Marvel in estate.
Ma Hollywood ha distribuito meno film rispetto a un’estate tipica, soprattutto a causa delle interruzioni delle riprese durante la pandemia, e alcuni generi, come le commedie romantiche, sono ora più propensi a passare direttamente allo streaming.
“Nonostante la graduale ripresa della domanda dalla riapertura nell’aprile 2021, i recenti livelli di ingresso sono stati inferiori alle aspettative”, ha dichiarato la società, senza fornire dettagli.
Il debito netto di Cineworld era di 7,5 miliardi di sterline alla fine del 2021, a fronte di un fatturato di 1,5 miliardi di sterline. Assolutamente intollerabile e senza possibilità di rimborso. La società era la classica “Zombie company”, una società già fallita che sopravviveva solo con il basso costo del denaro.
Mercoledì la società ha dichiarato di essere ancora in trattative con le parti per un potenziale finanziamento o una ristrutturazione del bilancio, ma “qualsiasi operazione di riduzione della leva finanziaria comporterà probabilmente una diluizione molto significativa delle partecipazioni azionarie esistenti in Cineworld”.
Comunque è significativa l’accusa a Hollywood di non essere più capace di produrre film in grado di attrarre il pubblico al cinema, a parte “Top Gun”. “Get woke, go broke”.
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