Attualità
Cina: tutti attendono che Pechino intensifichi gli stimoli
Gli stimoli monetari e fiscali in Cina non sono ancora arrivati a sufficienza: la crescita dei prestiti diminuisce e la crescita della moneta si arresta, aumentando la probabilità che i responsabili delle politiche si allentino ulteriormente e che si verifichi una nuova accelerazione dell’inflazione globale.
I dati sui prestiti cinesi pubblicati recentemente mostrano superficialmente una “battuta” sul mese. Ma i dati mese per mese sono rumorosi e stagionali, il modo più chiaro di guardarli è la variazione percentuale della somma dei 12 mesi. In questo modo possiamo vedere la tendenza, che per i prestiti totali in CNY è in calo. Per approfondire su Bloomberg guarda qui
Sono i prestiti alle imprese non finanziarie e alle amministrazioni locali a far scendere il totale dei prestiti. Un aspetto positivo è che la crescita dei prestiti alle famiglie sta aumentando (ma è ancora negativa). Le politiche pandemiche della Cina, che hanno favorito le imprese statali a scapito del settore delle famiglie, hanno ulteriormente ampliato gli squilibri dell’economia.
La crescita trascinata dall’export non è più possibile. Sarebbe necessario accentuare gli stimoli inrerni, ma il governo appare ancora riluttante, nel timore di dare lo spunto anche a un aumento dell’inflazione e che, soprattutto, lo stimolo non sia suffcientemente efficace e, alla fine, si riduca nell’ennesima bolla speculativa.
Una delle principali aree di debolezza è il mercato immobiliare. Si tratta di una delle principali fonti di ricchezza e risparmio per il settore delle famiglie in un’economia con poche alternative e un conto capitale chiuso (almeno per la maggior parte delle persone). Sarà difficile ringiovanire il settore delle famiglie – e quindi l’economia nel suo complesso – senza una riabilitazione del mercato immobiliare.
La crescita delle transazioni immobiliari continua a diminuire, mentre la superficie avviata si contrae di oltre il 6% all’anno, vicino ai minimi storici. Questo significa che gli stimoli rilasciati sino a ora non hanno avuto successo, o almeno non lo hanno avuto nelle dimensioni desiderate.
Inoltre, il debito immobiliare, dopo aver recuperato all’inizio dell’anno, sta scendendo di nuovo ed è sulla buona strada per raggiungere nuovi minimi, con il debito HY in dollari che ha perso quasi tre quarti del suo valore.
Incentivare direttamente il settore immobiliare ora rischia di essere pericoloso: se da un lato ne assicurerebbe la sopravvivenza ancora per un po’, dall’altro manterrebbe viva una bolla pericolosa che rischia comunque di scoppiare in modo disastroso. Probabilmente qualcuno pernsa che sia meglio lasciarla sgonfiare, anche a un costo elevato.
Il limite vincolante della Cina è la disoccupazione soprattutto giovanile. La disoccupazione sta iniziandoa preoccupare Pechino, soprattutto quella giovanile, per la prima volta superiore a quella italiana.
Un ulteriore aumento della disoccupazione potrebbe definitivamente convincere il governo a lasciare le redini e concedere ulteriori stimoli, sotto forma di riacquisto del debito locale e di ribasso dei tassi di interesse.
Questo probabilmente alimenterà una nuova accelerazione dell’inflazione statunitense e globale. Però attenzione, non siamo ancora a questo punto, anzi ci vorrà ancora un po’.
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