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Cina: tassi invariati, con un difficile cammino fra deflazione e trappola della liquidità

La Cina non rivede al ribasso i tassi LPR, e questo perché c’è il pericolo di una trappola della liquidità che renderebbe i ribassi perfettamente inutili. Quindi il problema economico non è assolutamente semplice

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Money / currency of PBOC or people's bank of china. One hundred CNY Chinese yuan bill with a flag of China. 100 rmb or renminbi, depicts Beijing economy system, public banking policy and interest rate

Oggi la PBOC ha deciso di mantenere i tassi LPR il Loan Prime Rate, riferimento del settore creditizio, invariato. Questo tasso a un anno, riferimento di buona parte del sistema bancario, è rimasto invariato, e questo in linea con le previsioni del mercato Ecco il relativo grafico:

Anche il tasso a cinque anni, che solitamente è il riferimento per i mutui, è rimasto invariato al 3,95%. La PBOC ha  deciso di non esagerare con lo stimolo monetario, magari perché si sta rendendo conto che, in questo momento, non è utile come uno stimolo fiscale.

Un bel problema di deflazione

Ora se il 3,45% non sembra molto per la Cina è, in  realtà, tantissimo, perché l’inflazione dei prezzi al consumo è attualmente bassissima: a marzo è stata dello 0,1%

Negli ultimi sei mesi il maggior tasso di inflazione annuo è stato dello 0,8%, per cui i tassi fissati dalla banca centrale non solo sono positivi, ma sono fortemente positivi.

La situazione dei costi alla produzione è perfino peggiore, a indicare che, comunque, c’è un problema di domanda e non indifferente. La riduzione dei prezzi alla produzione non può essere spiegata solo da una maggiore efficienza, ma anche con un taglio dei margini,e questo, alla fine, condurrà a chiusure e licenziamenti

Una mancanza di fiducia alimenta la trappola della liquidità

Il problema è che il sistema bancario è zavorrato di insolvenze e titoli dalla valorizzazione azzerata o quasi. Senza parlare dei vari casi Evergrande e Country Garden, il valore delle insolvenze sui mutui è cresciuto del 43% e il numero dei beni sequestrati dalle banche , compresi gli immobili commerciali, è giunto a 793 mila. Però una banca sana non è uno sviluppatore immobiliare e questi numeri sono preoccupanti. Anche se la PBOC e il governo garantiscono la solidità del sistema creditizio, le risorse sono comunque tagliate.

In questa situazione il pericolo di una trappola della liquidità, cioè una situazione in cui le risorse iniettate nel sistema bancario dalla Banca centrale e prestate ai consumatori non si tramutano in consumi, ma vengono tesaurizzate e rimangono improduttive è elevatissima.  I Cinesi non stanno acquistando più appartamenti, che comunque hanno un’attività produttiva alle spalle, ma oro, che  è solo un bene rifugio ce non stimola l’economia, e questo spiega anche la recente crescita del prezzo del metallo prezioso.

Però l’oro è, per l’economia nazionale, un disastro, perché è il bene di tesaurizzazione per eccellenza e quello più produttivo. Una nazione potrebbe possedere migliaia di tonnellate d’oro, anche a livello popolare, e vedere la fame per le strade, perché l’oro sviluppa l’attività economica in modo marginale.

Cosa potrebbero fare la PBOC e il governo

La soluzione al problema non è per nulla semplice. Ci sono delle ricette, ma sono tutt’altro che certe nei risultati.

  • Acquisto di titoli di Stato: La PBOC potrebbe aumentare l’acquisto di titoli di Stato per aumentare la liquidità e abbassare i tassi di interesse reali. Tuttavia, questo richiederebbe un coordinamento con il Ministero delle Finanze per aumentare la vendita di debito e poi questo debito dovrebbe essere ben utilizzato. Altrimenti la liqudità finirebbe nell’acquisto di oro, cioè in un investimento improduttivoe tesaurizzato
  • Politiche fiscali espansive: Il governo cinese potrebbe attuare misure di stimolo fiscale più audaci per aumentare la domanda aggregata, ma questo potrebbe aumentare il rapporto deficit/PIL. Cioè i soldi ricavati dalla  vendita dei titoli dovrebbero essere utilizzati per qualcosa di utile e produttivo, non in infrastrutture che non servono, centri commerciali vuoti, città fantasma.
  • Riforme del settore bancario: La PBOC potrebbe incoraggiare le banche a concentrarsi sull’attività principale, cioè concedere credito,  e a rafforzare i loro bilanci, migliorando la supervisione finanziaria e la gestione del rischio. Questo non sarà facile.
  • Misure per aumentare la fiducia: Migliorare la trasparenza e la comunicazione da parte delle autorità monetarie e finanziarie potrebbe aumentare la fiducia nel sistema e incoraggiare l’investimento.

Le sfide e le incognite:

Il probleema è che tutto questo è più facile a dirsi che a farsi. uidare esattamente gli investimenti come vorrebbe la PBOC richiede un sistema di rilevazione e di feedback per comprendere dove vanno a finire, in realtà, i soldi.

Richiederebbe anche che lo stato investisse realmente in base a linee guida legate atoori di carattere economico e non politico, correggendo le proprie priorità. Sarebbe poi necessario incrementare la fiducia del pubblico nel sistema bancario per far si che il denaro tornasse a fluire in investimenti produttivi. Tutti passaggi non esattamente semplici.  però la Cina deve riuscire a superare questa impasse, anche al costo di mettere da parte alcune priorità politiche.

 


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