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La Cina propone una missione spaziale alla ricerca dei pianeta extrasolari

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La Cina ha proposto una missione spaziale destinata alla ricerca di pianeti extra-solari in grado di sostenere la vita, il tutto con una sonda in grado di fare delle rilevazioni ultra precise.

Per questa missione, chiamata Closeby Habitable Exoplanet Survey (CHES), gli scienziati utilizzerebbero un metodo chiamato astrometria relativa al micro-arcosecondo. Questa tecnica consiste nell’effettuare misurazioni ultraprecise delle posizioni e dei movimenti delle stelle rispetto a un insieme di stelle di riferimento di sfondo per rilevare le perturbazioni di una stella derivanti dall’influenza gravitazionale degli esopianeti che orbitano intorno alle loro stelle.

Questo metodo fornirebbe stime delle masse degli esopianeti e della distanza a cui orbitano intorno alle loro stelle, che a loro volta potrebbero rivelare se questi esopianeti hanno il potenziale per ospitare la vita. Il telescopio spaziale Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea sta utilizzando lo stesso metodo per creare una mappa 3D di un miliardo di stelle nella Via Lattea. (Altre missioni alla ricerca di pianeti, come il Transiting Exoplanet Survey Satellite della NASA, utilizzano una tecnica diversa, chiamata metodo del transito, che cerca cali di luminosità di una stella quando i pianeti la attraversano. Tuttavia, questo metodo richiede che i pianeti orbitino di traverso rispetto all’osservatore).

CHES sarebbe molto più mirato di Gaia, il progetto simile della UE, puntando a 100 stelle simili al Sole nel raggio di 10 parsec, o 33 anni luce, dalla Terra e sarebbe in grado di rilevare pianeti potenzialmente simili alla Terra nelle zone abitabili intorno a quelle stelle. questo studio quindi sarebbe più limitato, ma anche  molto più preciso nelle sue rilevazioni.

Inoltre questo progetto sembra essere diretto scopi precisi, cioè l’esplorazione e colonizzazione dello spazio: “La ricerca di mondi abitabili intorno a stelle vicine simili al Sole sarà un grande passo avanti per l’umanità e aiuterà anche gli esseri umani a visitare questi gemelli della Terra e ad espandere il nostro spazio vitale in futuro“, ha dichiarato a Space.com Ji Jianghui, professore di ricerca dell’Osservatorio della Montagna Viola presso l’Accademia cinese delle scienze (CAS) e ricercatore principale della missione CHES. “Ad oggi, sono stati scoperti e confermati oltre 5.000 esopianeti, tra cui circa 50 pianeti simili alla Terra nella zona abitabile, ma la maggior parte di essi si trova a centinaia di anni luce di distanza dalla Terra“.

CHES svolgerebbe il suo lavoro dal punto di Lagrange 2 Sole-Terra, a circa 930.000 miglia (1,5 milioni di chilometri) dalla Terra, dove attualmente operano Gaia, Spektr-RG e il James Webb Space Telescope.

“CHES sarebbe una favolosa aggiunta all’esplorazione degli esopianeti”, ha dichiarato Elizabeth Tasker, professore associato presso la Japan Aerospace Exploration Agency. “Anche se il numero potenziale di obiettivi è piccolo, la misurazione della massa dei pianeti in orbita attorno alle nostre stelle vicine di tipo K, G e F sarebbe un’aggiunta preziosa ai nostri dati attuali e un passo avanti verso l’identificazione di mondi abitabili”.

Un interessante progetto che parte da un’iniziativa cinese. Del resto pechino sta già ampliando la propria stazione spaziale e si appresta a diventare la guida nell’esplorazione dello spazio.


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