Cina: L’inflazione ancora in calo. Sinora gli stimoli non hanno agito sull’Economia

Nonostante i tentativi di rilanciare l’economia, anche con un po’ d’aumento dei prezzi, le cose non stanno andando ne verso giusto. Il tasso d’inflazione annuale della Cina è sceso allo 0,1% a dicembre 2024 dallo 0,2% del mese precedente, allineandosi alle stime del mercato e segnando il dato più basso da marzo.

L’ultimo risultato ha sottolineato i crescenti rischi di deflazione nel Paese, nonostante le misure di stimolo del governo e l’orientamento di politica monetaria favorevole della banca centrale.

I prezzi dei generi alimentari sono scesi dopo gli aumenti dei quattro mesi precedenti (-0,5% contro l’1,0% di novembre). Nel frattempo, i prezzi dei beni non alimentari sono aumentati dello 0,2% dopo la precedente variazione nulla, grazie agli aumenti del costo dell’abitazione (0,1% vs. -0,1%), dell’assistenza sanitaria (0,9% vs. 1,1%) e dell’istruzione (0,9% vs. 1,0%), nonché al rallentamento del costo dei trasporti (-2,2% vs. -3,6%).

I prezzi al consumo core, esclusi cibo ed energia, sono aumentati dello 0,4% a/a, il massimo in 5 mesi, dopo un aumento dello 0,3% a novembre.

Su base mensile, l’IPC, che misura i prezzi dei consumatori finali,  è rimasto invariato, in linea con il consenso. Ciò ha fatto seguito al calo dello 0,6% di novembre, che è stato il più forte in 8 mesi. Per l’intero anno, i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,2%, in linea con il ritmo previsto per il 2023.

Ecco il realtivo grafico:

All’inizio dell’anno il Governo cinese, probabilmente prevedendo che qualcosa non stava andando come previsto, aveva concesso un aumento a sorpresa del 10% negli stipendi di tutti i dipendenti pubblici. Un modo per stimolare i consumi e quindi l’economia e l’inflazione.

In teoria questo dovrebbe essere uno stimolo efficace, ma molto viene anche a dipendere dalla fiducia nel futuro: se i consumatori vedono nubi nere all’orizzonte, non spenderanno, risparmieranno, e questo annullerà l’effetto dello stimolo.