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Economia

Cina: le amministrazioni locali non sanno come finanziare i propri budget, e prendono misure estreme

La amministrazioni locali sono schiacciate dai debiti e non sanno come finanziare la parte corrente dei propri bilanci, per cui ricorrono a misure estreme, bizzarre e impopolari

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La scorsa settimana, sulle piattaforme dei social media cinesi, è emersa una registrazione che ha rivelato un lato della crisi del debito molto inquitante  che non è stato ampiamente riportato sui media, a parte SMCP che abbiamo rpeso come fonte. 

La registrazione è presentata come una conversazione tra un rappresentante senza nome di un’azienda di tecnologia medica e un funzionario addetto all’applicazione della regolamentazione del mercato, di nome Zhang, della contea di Chengwu, nella provincia di Shandong, nella Cina orientale.

Nei quattro minuti di conversazione, il funzionario usa un tono minaccioso per discutere di come la sua contea abbia un obiettivo di entrate che devono essere raccolte dalle aziende ogni anno per far fronte alle carenze di bilancio.

“Devo ammettere che so poco su come aiutare le imprese a prosperare”, si sente Zhang dire nella registrazione. “Ma sicuramente so come schiacciarle”.

La conversazione ha messo in luce la disperazione delle amministrazioni locali che stanno lottando per far fronte a finanze squallide e a un debito debilitante, e le difficoltà a cui alcuni funzionari comunali hanno fatto ricorso per cercare di pagare il debito.

Non si sa chi abbia fatto la registrazione o chi l’abbia pubblicata, ma è diventata rapidamente virale, scatenando una marea di reazioni online che vanno dal risentimento alla preoccupazione. “Questa è la situazione attuale in cui versa la sopravvivenza delle imprese private”, ha detto un commentatore.

Un malessere diffuso

In tutta la Cina, i governi regionali sono alle prese con una crisi del mercato immobiliare a livello nazionale che li ha privati di una fonte di reddito fondamentale: la vendita di terreni. Le stesse autorità, che si trovano in ristrettezze economiche, stavano già lottando con l’impatto economico delle restrizioni della Covid-19, che hanno costretto le aziende a chiudere i battenti, e alcune sono finite in bancarotta.
Entrambe le calamità hanno portato al prosciugamento di flussi vitali di entrate fiscali.

Il carico di debito delle amministrazioni locali ha totalizzato circa 40 mila miliardi di yuan (5,64 mila miliardi di dollari, quasi il doppio del debito pubblico italiano) l’anno scorso, pari a oltre il 30 percento del prodotto interno lordo cinese, secondo un recente rapporto pubblicato dal Ministero delle Finanze.

La gestione di questo debito crescente è diventata un grosso problema per i funzionari locali, che tradizionalmente si sono affidati alle vendite di terreni e alle tasse per finanziare le loro operazioni e pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici. Nel processo, molti hanno fatto ricorso a flussi di entrate non convenzionali.

Fino a ieri le cose erano semplici: i governi locali stabilivano le uscite e quindi vendevano terreni, ed emettevano debiti tramite i veicoli speciali, per poterle finanziare. Potevano contare sulla sempre presente fame di terreno per le costruzioni e lo sviluppo immobiliare.

Dopo che però è saltato il colosso Evergrande, e sono andati in crisi anche Country Garden e le altre grandi società di sviluppo immobiliare le cose sono cambiate: i terreni non sono più venduti, o comunque non più ai prezzi di prima, e questo ha portato a un calo fino ai due terzi delle entrate fiscali cinesi. E dato che Mario Monti non è ancora arrivato a Pechino a dare suggerimenti, allora i funzionari locali si stanno inventando un sistema tutto loro per riuscire ad aumentare le entrate ad ogni costo, al limite del ricatto delle imprese.

Monetizzazione dei beni governativi

Questo, per la verità , è solo uno degli strumenti utilizzati dalle amministrazioni locali: un’altra delle principali strategie utilizzate è la monetizzazione dei beni governativi, che consiste essenzialmente nella vendita o nell’affitto di risorse di proprietà dello Stato, come miniere, aziende statali e diritti forestali. Questa pratica, sebbene non nuova, ha subito un’accelerazione dopo una direttiva del Consiglio di Stato nel 2023.

Ovviamente funziona quando ci sono beni rilevanti da affittare, altrimenti non c’è nessun incasso.

Altre misure disperate

Oltre alla monetizzazione dei beni, i governi locali stanno ricorrendo ad altre misure discutibili, come l’aumento delle multe e delle tasse, la riduzione delle agevolazioni fiscali e la richiesta alle aziende di pagare le tasse in anticipo., con ogni metodo. Sulle multe pare che alcune municipalità stiano diventando particolamente fantasiose. però

Queste pratiche stanno creando un clima di incertezza e sfiducia tra le imprese e nella popolazione e aumentano la sfiducia nel governo.

Obbligazioni speciali e preoccupazioni per la sostenibilità

L’emissione di obbligazioni governative speciali è un’altra strada percorsa dai governi locali per raccogliere fondi. In questo modo le amministrazioni locali danno un calcio alla lattina e rinviano il problema alle future amministrazioni. Il problema è che questi soldi non vanno di per se in investimenti, ma in spesa corente a debito.

Gli esperti  come Xie Maosong dell’Università Tsinghua mettono in guardia sulla sostenibilità di queste misure a lungo termine, sottolineando l’importanza di ripristinare l’economia e costruire la fiducia, anche perché i debiti dovranno essere ripagati e, se non ci sono investimenti, senza la possibilità di fianziare il debito con una banca centrale, questo può essere un grosso problema.

 


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