Cina: il PMI non manifatturiero indica sviluppo. Il settore dei servizi tira l’economia

Buoni segnali per la Cina, anche se non per la manifattura: il PMI non manifatturiero ufficiale della NBS in Cina è salito a 50,3 nel mese di agosto 2024 dal minimo di 8 mesi di luglio di 50,2, superando il consenso del mercato di 50,0. In un indice previsionale superare il valore 50 significa espansione, per cui c’è da prevedere un incremento del settore.

L’ultimo risultato ha segnato il 20esimo mese consecutivo di espansione nel settore dei servizi, con un calo dei nuovi ordini attenuato (46,3 contro 45,7), che riflette l’effetto dei consumi estivi. Nel frattempo, i nuovi ordini di esportazione (47,6 vs 49,6) e l’occupazione (45,2 vs 45,5) sono rimasti deboli.

Contemporaneamente, i tempi di consegna sono cambiati appena (50,6 vs 50,5). Per quanto riguarda i prezzi, il costo degli input è sceso dopo l’aumento di luglio, segnando la quinta volta di diminuzioni da un anno all’altro (48,6 vs 50,4). Nel frattempo, i prezzi di vendita sono diminuiti per l’11° mese consecutivo, con la contrazione più forte della sequenza (47,2 vs 48,2). Infine, la fiducia delle imprese si è indebolita ulteriormente, pur rimanendo altamente positiva (55,3 vs 56,1).

Ecco il relativo grafico:

Il dato  è coerente con quanto già visto negli altri indici e perfino nella scomposizione del PIL. La Cina vede una difficoltà crescente nel settore manifatturiero, legata ad un calo dei consumi interni e a un rallentamento dell’export, ma il settore dei servizi è sempre in sviluppo. Questo indica che la Cina segue  l’andamento degli altri paesi evoluti, nei quali i servizi prendono la guida dello sviluppo economico.