Cina e India aumentano l’import di petrolio artico russo

Il greggio russo proveniente dall’Artico, che prima dell’embargo dell’UE veniva venduto in Europa, ora si dirige verso est, verso i due maggiori acquirenti di petrolio russo dopo l’invasione dell’Ucraina: Cina e India.

Secondo i dati commerciali e le fonti citate da Reuters, i greggi russi provenienti dall’Artico – Arco, Arco/Novy Port e Varandey – sono stati venduti con forti sconti in Cina e in India, poiché l’embargo dell’UE e il price cap del G7 hanno spinto un maggior numero di greggi russi verso i clienti asiatici che non hanno aderito alla Price Cap Coalition.

“Tutti questi greggi artici di solito vanno nell’UE, ma ora devono andare altrove”, ha detto a Reuters un commerciante di Singapore.

L’India ha importato alla fine del 2022 il suo primo carico di greggio Varandey dai giacimenti di Timan-Pechora gestiti da Lukoil, secondo le fonti e i dati di tracciamento delle navi di Refinitiv.

Prima dell’invasione russa dell’Ucraina, l’India era un piccolo acquirente marginale di greggio russo. Dopo che gli acquirenti occidentali hanno iniziato a evitare il greggio russo, l’India è diventata una delle principali destinazioni per le esportazioni di petrolio russo insieme alla Cina.

A novembre, la Russia ha superato l’Iraq diventando il principale fornitore di petrolio dell’India, mentre i raffinatori indiani si sono affrettati a rifornirsi di petrolio russo in vista del limite di prezzo del 5 dicembre e del relativo divieto di trasporto del greggio russo.

In Cina, i raffinatori indipendenti hanno visto i loro margini di raffinazione aumentare nelle ultime settimane, poiché sono stati in grado di negoziare sconti più elevati per il loro grado di greggio russo preferito, l’ESPO, anche se lo acquistano al di sopra del tetto di prezzo del G7.

Anche se la Cina non ha aderito alla Coalizione per il tetto dei prezzi, il fatto che ora esista un tetto dei prezzi dà al primo importatore di greggio al mondo, così come ad altri acquirenti di greggio russo come l’India, un maggiore potere contrattuale per negoziare forti sconti per il greggio russo anche al di fuori del meccanismo del tetto dei prezzi, dicono gli analisti.