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La Cina Svela la “Bomba alla Grafite”: L’Arma Invisibile che Può Paralizzare una Nazione

Scopri la “bomba di grafite” cinese, l’arma non letale ma devastante che può scatenare il caos con un blackout totale. Un incubo strategico che ridefinisce la guerra moderna.

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Il terrore di un blackout totale: la televisione di stato cinese, CCTV, ha gettato un’ombra inquietante sul futuro della guerra, rivelando un’arma non convenzionale capace di annientare le infrastrutture elettriche senza lasciare una singola traccia di distruzione fisica. Si tratta della “bomba di grafite”, una minaccia silenziosa che potrebbe riscrivere le regole del conflitto moderno.

Un video animato mozzafiato, diffuso da un social media controllato dalla CCTV, ha mostrato per la prima volta l’agghiacciante efficacia di questo nuovo ordigno. Un missile, lanciato da un veicolo terrestre, rilascia con precisione chirurgica 90 submunizioni cilindriche su un’area designata. La scena è degna di un thriller futuristico: al momento dell’impatto, questi contenitori rimbalzano prima di detonare a mezz’aria, liberando una nube invisibile di filamenti di carbonio trattati chimicamente.

L’Incubo del Blackout: 10.000 Metri Quadrati nell’Oscurità

Queste microscopiche fibre conduttive sono progettate per un unico, devastante scopo: mettere in cortocircuito trasformatori, sottostazioni e ogni altro componente cruciale di una rete elettrica, paralizzandola completamente. La simulazione mostrata nel video è agghiacciante: un singolo attacco potrebbe colpire un’area di almeno 10.000 metri quadrati (circa 2,5 acri), scatenando una “completa perdita di elettricità”, come sottolineato dal commento che accompagna le immagini. Un incubo energetico su vasta scala, capace di gettare nel caos intere città.

 

Sebbene l’emittente non abbia fornito dettagli sul nome o sullo stato operativo dell’arma, il sistema è attribuito alla China Aerospace Science and Technology Corporation (CASC), un gigante della difesa statale strettamente legato al Ministero della Difesa Nazionale cinese. La munizione, con la sua testata da 490 chilogrammi, vanta una portata di 290 chilometri, il che significa che un singolo colpo può compromettere più nodi vitali della rete energetica nemica.

Un’Eco del Passato con un Occhio al Futuro: Taiwan nel Mirino?

Nonostante la CCTV non abbia esplicitamente denominato il sistema “bomba di grafite”, la sua descrizione si allinea in modo inquietante con i principi operativi di armi non letali che disperdono filamenti conduttivi per indurre il collasso della rete senza danni cinetici. L’impiego di armi simili non è una novità assoluta: gli Stati Uniti hanno già dimostrato la loro terrificante efficacia in Iraq e Serbia, dove le submunizioni BLU-114/B arrivarono a disabilitare fino all’85% della capacità della rete nazionale durante le prime fasi dei conflitti.

Blu 114, la bomba che mette al buio i sistemi elettrici

Ma è il potenziale obiettivo di questa “bomba mostruosa” a sollevare le domande più angoscianti. Molti osservatori online, e non solo, puntano il dito sull’infrastruttura elettrica di Taiwan, considerandola un potenziale bersaglio chiave in un futuro, ipotetico, conflitto tra le due sponde dello stretto. Un’eventuale paralisi energetica dell’isola rappresenterebbe un colpo devastante, capace di minare la sua resilienza ben prima di qualsiasi scontro militare tradizionale.

Come funziona BLU 114

La Guerra Invisibile: cambia la dottrina cinese

L’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) non ha pubblicamente riconosciuto il dispiegamento di tale arma, ma esperti della difesa suggeriscono che la tecnologia non è affatto nuova negli ambienti militari cinesi. Chen Chundi, editore di Modern Ships, una pubblicazione militare semi-ufficiale, già nel 2017 descriveva le bombe di grafite come uno sviluppo significativo nella guerra non cinetica. Le riteneva ideali per aggirare le difese più robuste e ottenere una paralisi strategica colpendo le reti C4ISR (comando, controllo, comunicazioni, computer, intelligence, sorveglianza e ricognizione).

Secondo Chen, versioni precedenti dell’arma, con testate più piccole e copertura limitata, erano già in servizio con il PLA. Propose persino l’integrazione di dispensatori di munizioni corretti dal vento (WCMD) con guida satellitare BeiDou per un dispiegamento di precisione su specifici settori della rete. “La guerra moderna non si concentra più solo sulla distruzione delle formazioni nemiche,” scriveva Chen. “L’enfasi è sul disabilitare i sistemi, in particolare le infrastrutture elettriche e digitali, senza innescare un’escalation su vasta scala.”

Come è stata rappresentata l’arma in TV

Se impiegata con successo, un’arma del genere rafforzerebbe la capacità della Cina di condurre operazioni ibride, degradando le funzionalità nemiche piuttosto che perseguire una distruzione totale. Attacchi alla rete elettrica, specialmente all’inizio di un conflitto, possono disabilitare i sistemi radar, interrompere le comunicazioni e rallentare i movimenti delle truppe, il tutto senza colpire direttamente persone o centri di comando.

Questa evoluzione segna un drammatico cambiamento nella strategia del PLA, che si sposta dal campo di battaglia tradizionale alla destabilizzazione sistemica. Dimostra il crescente interesse della Cina nel pareggiare le capacità militari non convenzionali degli Stati Uniti, mirando direttamente alle infrastrutture. La bomba di grafite, che sia già operativa o ancora in fase di sviluppo, potrebbe indicare un’inquietante mutazione nel modo in cui Pechino concepisce la deterrenza strategica e gli attacchi di precisione.


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