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Economia

Chi è Scott Bessent: il nuovo Segretario al Tesoro che ha lavorato con Soros

Scott Bessent ha preso il posto di Janet Yellen come segretario del Tesoro Qual’è la sua visione dell’economia, e come si incastrano le sue visioni con quelle di Trump ?

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Scott Bessent, figura di spicco del mondo finanziario, è stato designato come nuovo Segretario al Tesoro degli Stati Uniti e ha preso il posto di Janet Yellen.

La sua nomina rappresenta un punto di convergenza tra l’esperienza di Wall Street e l’agenda economica di Donald Trump. Analizzando il suo profilo professionale e i punti chiave emersi dalla sua recente intervista, possiamo delineare un quadro più completo della sua visione economica e delle priorità che potrebbe portare avanti.

Profilo Professionale: Un Veterano di Wall Street con un Passato Eclettico

Radici Finanziarie e Legame con Soros: Bessent vanta una solida carriera in finanza, culminata nella fondazione di Key Square Capital Management. Significativo è il suo passato con George Soros, figura di spicco della finanza globale e spesso al centro di dibattiti politici. Aver lavorato per Soros in due periodi distinti (1991-2000 e 2011-2015) gli ha dato una grnde esperienza nel mondo finanziario, ma se neistaccò prima del primo mandato di Trump.

Consigliere Economico di Trump e Sostenitore delle Politiche Conservatrici

Nonostante il suo passato con Soros, Bessent si è avvicinato a Donald Trump, diventando un suo consigliere economico e sostenendo attivamente le sue campagne.

Questa transizione indica una convergenza ideologica verso posizioni economiche conservatrici, in particolare in aree come la politica commerciale, la regolamentazione e la produzione energetica nazionale. La sua nomina suggerisce una volontà di Trump di affidarsi a figure con esperienza nel mondo finanziario, ma allineate con la sua visione politica.

Primo Segretario al Tesoro Apertamente Gay: La sua potenziale conferma come primo Segretario al Tesoro apertamente gay aggiunge un elemento di novità e di interesse storico alla sua nomina, sottolineando un cambiamento nel panorama politico e sociale.

Visione Economica: Punti Chiave dall’Intervista

Come punto  di partenza per capire l’azione possibile della seconda presidenza Trump,  partiamo da questa intervista concessa a Bloomberg, in cui ha profilato le sue visioni e quelle del presidente Trump:

L’intervista di Bessent offre uno spaccato sulle sue priorità e strategie economiche, che si possono riassumere nei seguenti punti:

  • Politica Monetaria e Inflazione: Bessent si mostra attento alle dinamiche inflazionistiche e al ruolo della Federal Reserve. Pur riconoscendo la necessità di ridurre i rendimenti a 10 anni, sembra suggerire una certa cautela riguardo a tagli eccessivi dei tassi di interesse, allineandosi potenzialmente con una visione più “hawkish” sulla politica monetaria. La sua enfasi sulla riduzione dei costi energetici e della regolamentazione come strumenti disinflazionistici riflette un approccio orientato all’offerta per contrastare l’inflazione.  Per lui l’inflazione si supera non dal lato della domanda, riducendo i consumi dei cittadini, come farebbe un governo europeista, ma aumentando l’offerta togliendo i vincoli burocratici. In questo c’è un ritorno alle politiche di Raegan degli anni ottanta, anche se qui c’è molto di più da  tagliare.
  • Responsabilità Fiscale e Programma DOGE: Un tema centrale è la responsabilità fiscale, incarnata nel programma DOGE. L’iniziativa, volta a identificare e tagliare sprechi e inefficienze nella spesa pubblica, dimostra un impegno per la disciplina di bilancio. questa politica è incredibilmente popolare negli USA, perché viene vista come un taglio secco nella carne di una classe politica che, durante l’epoca Biden, ha speso senza limite e in ciò che voleva. L’idea di restituire potenziali risparmi ai cittadini tramite assegni potrebbe essere interpretata come una strategia per coniugare rigore fiscale e attenzione alle esigenze delle famiglie. Inoltre è, comunque , una politica deflazionistica, che taglia la spesa pubblica e libera risorse per quello che Trump vuole.
  • Politica Commerciale e Tariffe: La politica commerciale, in particolare l’uso delle tariffe, emerge come uno strumento chiave nella visione di Bessent. La menzione di tariffe reciproche con l’Europa e la giustificazione delle tariffe verso la Cina come strumento per riequilibrare la sua economia squilibrata, indicano una linea protezionistica e una volontà di utilizzare la leva commerciale per obiettivi economici e strategici. La sua imminente discussione con la controparte cinese sul commercio sottolinea l’importanza di queste relazioni nel suo approccio.
  • Dollaro Forte e Contrasto alla Manipolazione Valutaria: Bessent riafferma l’impegno per una politica del dollaro forte, ma con un’attenzione particolare al contrasto della manipolazione valutaria da parte di altri paesi. Questa posizione riflette la preoccupazione per la concorrenza sleale e la volontà di difendere la competitività dell’economia statunitense a livello globale. La sua convinzione che politiche economiche sane porteranno naturalmente a un dollaro forte suggerisce una preferenza per interventi indiretti sul valore della valuta, piuttosto che manipolazioni dirette.
  • Sanzioni e Sicurezza Nazionale: La revisione delle politiche sanzionatorie e l’approccio alla situazione in Ucraina evidenziano un’integrazione tra politica economica e sicurezza nazionale. L’idea di utilizzare i beni russi congelati per ripagare prestiti europei e di concentrarsi su legami economici con l’Ucraina prima di un impegno con la Russia, suggerisce una strategia che utilizza strumenti economici per obiettivi geopolitici.

Scott Bessent si presenta come una figura che combina una profonda esperienza finanziaria con un’adesione all’agenda economica conservatrice di Trump. La sua visione, emersa dal profilo e dall’intervista, sembra incentrata sulla responsabilità fiscale, la lotta all’inflazione attraverso politiche orientate all’offerta, un approccio commerciale assertivo e la difesa di un dollaro forte. La sua capacità di navigare le complesse dinamiche economiche globali e di implementare efficacemente l’agenda economica dell’amministrazione Trump sarà cruciale per il suo successo come Segretario al Tesoro.


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