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Chevron vuole aumentare la produzione di petrolio venezuelano. E le sanzioni?

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Tre fonti anonime ben posizionate hanno riferito a Reuters che Washington potrebbe concedere a Chevron l’autorizzazione a incrementare significativamente la produzione di petrolio in Venezuela già questo fine settimana, se il governo di Nicolas Maduro riprenderà i colloqui con l’opposizione.

Questo potrebbe significare un alleggerimento delle sanzioni contro il Venezuela in un momento in cui gli Stati Uniti stanno spingendo per un aumento della produzione di petrolio per alleviare l’impennata dei prezzi.

Il fatto di permettere a Chevron di svolgere un ruolo chiave nell’aumento della produzione di petrolio in Venezuela è stato usato come leva per forzare i colloqui tra il governo di Maduro e l’opposizione.

Nel fine settimana sono previsti colloqui tra il governo di Maduro e l’opposizione a Città del Messico, con la presenza degli Stati Uniti.

L’alleggerimento delle sanzioni sul Venezuela è tra le uniche opzioni rimaste all’amministrazione Biden per aumentare la produzione di petrolio. L’OPEC+ si è rifiutata di ascoltare gli appelli di Washington per un aumento della produzione, tagliando invece la produzione di 2 milioni di bpd fino alla fine dell’anno. Le sanzioni non saranno allentate né alla Russia né all’Iran, e i produttori americani di scisto hanno mantenuto un atteggiamento prudente e resistito alle richieste di aumento della produzione.

Il Venezuela ospita le più grandi riserve di petrolio al mondo, con 303 miliardi di barili. Tuttavia, le compagnie petrolifere occidentali sono fuggite sotto il regime di nazionalizzazione di Hugo Chavez e le sanzioni statunitensi hanno causato il collasso dell’industria petrolifera.

A settembre di quest’anno, la compagnia petrolifera statale PDVSA produceva solo 666.000 bpd, rispetto ai circa 3,5 milioni di bpd che pompava prima di Chavez. Per riportare il Venezuela al suo antico splendore è necessario il coinvolgimento delle grandi società occidentali, e Chevron è l’unica rimasta nel Paese.

Chevron ha chiesto a Washington il permesso di assumere il controllo di quattro joint venture con PDVSA, ma l’autorizzazione è stata ritardata dai tentativi degli Stati Uniti di rovesciare Maduro, che è stato rieletto in modo controverso nel 2018.

Ricordiamo che anche ENI è presente massicciamente in Venezuela, dove sfrutta il giacimento di La Perla, per cui un alleggerimento delle sanzioni permetterebbe un incremento dell’ output anche per la società italiana.


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