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Cessate il fuoco Azero-Armeno; ma questa volta ci sono i russi a controllare

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Forse siamo ad un punto di svolta nella guerra fra Armenia ed Azerbaigian: ieri è stato firmato un cessate al fuoco fra le due parti che prevede delle pesanti cessioni territoriali armene, ma conserva il corridoio di collegamento fra Nagorno Karabakh ed Armenia, e prevede pure il dispiegamento di truppe russe sulla linea del cessate il fuoco.

L’accordo è stato firmato dal presidente armeno Pashinyan e dal presidente azero Aliyev oltre che da Putin come garante dell’accordo. Aerei da trasporto militare e colonne di mezzi sono subito partite per trasferire le truppe russe sulla linea di confine e permettere quindi che il cessate il fuoco non finisca esattamente come i precedenti, cioè nel nulla.

L’accordo è stato definito come “molto doloroso, ma necessario” da parte del presidente armeno Pashinyan, e lo possiamo vedere confrontando queste mappe, con il prima:

mentre questa è la sitauzione attuale:

quasi metà del Nagorno Karabakh è tornato in mani azere. Questo ha fatto infuriare fortemente gli armeni ed all’annuncio delle condizioni del cessate una folla rabbiosa ha occupato il parlamento di Yerevan

Però non è che Peshinyan avesse molte alternative: senza l’aiuto diretto russo il conflitto era diretto verso una precisa conclusione e l’iuto turco all’Azerbaigian aveva fornito a quest’ultimo una superiorità militare non affrontabile da Yerevan. Il presidente armeno si è sicuramente giocato una parte della propri popolarità, ma ha preso una decisione  necessaria e non rinviabile,

In questa fase il vincitore appare Putin che da un lato riporta Yerevan sotto il proprio controllo, dall’altro non punisce l’Azerbaigian che, comunque, era uno stato amico. Nello steso tempo Baku ha però affermato che vorrebbe schierare truppe turche per far controllare il proprio lato della linea di cessate il fuoco. questo riproporrebbe una situazione molto pericolosa, di confronto diretto fra Russia e Turchia, che vediamo già in Siria.


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