Energia
Chi c’e’ dietro al recente crollo del prezzo del Petrolio?
Nel grafico sottostante si confrontano:
- La variazione annua di produzione di petrolio dell’Arabia Saudita (espressa in milioni di barili al giorno)
- La variazione percentuale del prezzo del petrolio Brent (sull’anno precedente)
Si nota una correlazione evidente.
E’ vero che gli Stati Uniti e la Russia hanno produzione di petrolio comparabili a quelle dell’Arabia Saudita, ma quest’ultima ha immani riserve produttive, nonche’ nel sottosuolo riserve estraibili a prezzi contenuti; inoltre la produzione dell’Arabia Saudita e’ esportata al 90%, percentuale che scende al 50% per la Russia (gli USA sono importatori).
In sintesi, non fatevi troppe illusioni su chi ci sia dietro il recente tracollo dei prezzi del petrolio: e’ l’Arabia Saudita il principale Price Maker, e lo e’ anche in questa occasione.
Hanno semplicemente deciso che e’ arrivato il momento di “rendere maggiormente sostenibile nel medio-lungo periodo il prezzo del petrolio”, nonche’ di “riacquistare quote di mercato”. Per far cio’ fa crollare i prezzi, e cio’ porta inevitabilmente alcuni competitors fuori mercato (in primis lo Shale Oil USA, ma anche alcune estrazioni nell’estremo nord della Russia ed al largo del Brasile, per esempio). Cio’ porta ad un crollo delle esplorazioni e degli investimenti. Avvenuta la “pulizia”, i prezzi torneranno a salire.
GPG
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