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CDU/CSU: hanno scelto il candidato dell’apparato contro quello della base, e si avviano ad una sconfitta epocale

Dopo aver scelto Laschet la CDU sembra destinata ad una clamorosa sconfitta

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Parliamo della Germania, anche perché, volenti o nolenti, sono gli attuali padroni dell’Unione Europea e a settembre andranno al voto. Il sistema che loro seguono è quello dello “Spitzenkandidat”: ogni partito sceglie un candidato alla cancelleria e se questa parte vince, allora sarà il candidato cancelliere. Un sistema che può piacere o meno, a me, ad esempio, sembra poco sensato in un sistema proporzionale, ma se va bene ai tedeschi.

Ora la CDU/CSU , in cerca di un’anima, deve scegliere il proprio candidato cancelliere che, in altri momenti, era la naturale scelta a succedere alla Merkel. Fino a ieri era il primo paritto tedesco e  forte di questo, organizza un congresso online dove si scontrano due candidati:

  • Armin Laschet, l’attuale segretario, scelto dalla Merkel e uomo di apparato;
  • Markus Söder, bavarese della CSU e molto amato dalla base.

Gli uomini di apparato, gli iscritti, ma non i veri simpatizzanti e votanti, scelgono Laschet, l’uomo dell’apparato e quello anche più vicino ai “Verdi”. Qualcosa non deve aver funzionato nella scelta perchè , dopo una settimana, i sondaggi sono i seguenti:

GRÜNE-G/EFA: 28% (+5)

CDU/CSU-PPE: 21% (-6)

SPD-S&D: 13% (-2)

FDP-RE: 12% (+3)

AfD-ID: 11%

LINKE-LEFT: 7% (-1)

Con il 21%, secondo questo sondaggio, la CDU/CSU raggiunge il valore più basso in tutta la propria storia e consegna la cancelleria ai verdi. Sembra proprio che gli elettori non abbiano per nulla amato la scelta, che è andata a pieno vantaggio dei verdi e, in misura minore, dei Liberali, che in Germania si sono fortemente opposto al lockdown, tanto da minacciare di portare la nuova “Legge sulla sicurezza sanitaria” davanti alla Corte costituzionale. La CDU burocratica e verde invece non piace agli elettori, la vedono come lo snaturarsi della propria posizione, e quindi votano altro. Alla fine per votare dei “Finti verdi” democristiani tanto vale votare l’originale.

Lo capirà Laschet. No, e andrà avanti per la sua strada sino a una clamorosa sconfitta.

 


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