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Caso Epstein: dopo il flop di ieri Pat Bondi ordina all’FBI di consegnare tutti i Documenti entro Oggi

Dopo una pubblicazione di documenti deludenti e secondari, , il Prcuratore Generale federale Bondi accusa agenti infedeli dell’FBI di ostruzionismo nel Caso Epstein, Puntando il Dito su File Nascosti a New York.

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La tanto attesa pubblicazione della prima tranche di documenti legati al caso Jeffrey Epstein, avvenuta ieri, ha generato una diffusa ondata di delusione.

Anziché rivelazioni sconvolgenti, il pubblico si è trovato di fronte principalmente l’ennesima versione della rubrica di contatti di Epstein e alcuni documenti di rilevanza limitata. Dopo aver promesso la completa trasparenza il procuratore USA ha reso noti elementi secondari, tanto che ha intitolato l’operazione “Fase1”, come dire “Ok , è solo l’inizio”.

Il primo dossier Epstein

Il primo dossier Epstein Fase I GettyImages

Un magro bottino che ha lasciato molti con l’amaro in bocca e la sensazione che la verità completa fosse ancora ben lontana dall’essere svelata.

In questo clima di frustrazione e scetticismo, il Procuratore Generale federale Pam Bondi, ha deciso di alzare la voce, gettando nuova benzina sul fuoco. Bondi non solo condivide la delusione per la scarsa rilevanza dei documenti rilasciati, ma va oltre, puntando il dito contro una specifica fazione: agenti infedeli dell’FBI di New York. Secondo Bondi, questi agenti starebbero deliberatamente occultando una quantità significativa di documenti cruciali, veri e propri “tesori” informativi che potrebbero finalmente squarciare il velo di mistero sul caso Epstein.

 

Dopo aver esaminato ciò che è stato rilasciato ieri, è evidente che si tratta solo della punta dell’iceberg,” ha dichiarato Bondi in un recente intervento. “Sappiamo che esiste una mole ben più consistente di materiale, documenti che potrebbero davvero fare la differenza. La mia fonte è chiara: una quantità enorme di questi file è stata deliberatamente nascosta dall’FBI qui a New York. Non è una questione di negligenza, ma di ostruzionismo attivo.

Del resto è ben noto, e da fonti di stampa, che l’FBI di New York aveva sequestrato una quantità di documenti, di ogni tipo, ben superiore rispetto a quella inviata al Procuratore Generale, come riportava Business Insider a suo tempo:

 

Pamela Bondi ha preso il toro per le corna e in una lettera diretta quindi ha ordinato a Kash Patel, direttore appena  nomitato dell’FBI, di consegnare TUTTI i documenti entro le otto di questa mattina, fuso orario della costa est, che significa entro le 14.00 ora europea.

 

Pam Bondi ha voluto chiarire un punto fondamentale: la sua indignazione e la sua frustrazione non sono dirette verso Kash Patel, figura vicina a Donald Trump, come erroneamente ipotizzato da alcuni. “Voglio essere chiara,” ha ribadito Bondi, “la mia battaglia non è contro Kash Patel, ma contro quegli agenti dell’FBI che stanno tradendo la loro missione e la fiducia del pubblico. Apprezzo l’impegno di Patel nella ricerca della verità, ma il vero ostacolo, in questo momento, sono questi elementi corrotti all’interno dell’FBI che operano a New York.

Bondi accusa apertamente questi agenti infedeli di orchestrare un vero e proprio insabbiamento, nascondendo documenti vitali che potrebbero fare luce sul complesso e oscuro caso Epstein. “Ci sono informazioni che, a mio avviso, sono state deliberatamente nascoste in una località a New York. Non parlo di errori o negligenze, ma di azioni intenzionali volte a proteggere qualcuno o qualcosa,”

Quindi c’è un pezzo dello Stato federale che sta combattendo una guerra contro il Dipartimento di Giustizia e contro un  altro pezzo di FBI che vorrebbe rendere pubblico tutto lo spoerco nascosto dentro il caso Epstein.

Oggi sapremo a chi obbedisce la FBI, se al ministero della Giustizia e al proprio Direttore, o a qualche altro potere..

 


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