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ByteDance pronta a investire 14 miliardi in chip Nvidia: una scommessa AI tra il “sì” di Trump e i dubbi di Pechino

Il colosso di TikTok pianifica un investimento record per il 2026, ma tutto dipende dal delicato equilibrio tra le licenze di Trump e la volontà della Cina di proteggere i suoi produttori locali. Ecco i numeri della scommessa.

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Il mondo della tecnologia si muove su cifre che farebbero impallidire le manovre finanziarie di molti stati sovrani. ByteDance, la società madre di TikTok e Douyin, ha messo sul piatto un piano di investimenti colossale: 100 miliardi di yuan (circa 14 miliardi di dollari) in chip per l’Intelligenza Artificiale nel 2026, specificamente il tipo  H200, in aumento rispetto agli 85 miliardi di yuan previsti per il 2025. La notizia, riportata dal South China Morning Post, evidenzia non solo la fame insaziabile di potenza di calcolo, ma, soprattutto, il paradosso geopolitico in cui ci troviamo.

Il piano di acquisto, focalizzato prevalentemente sull’hardware di Nvidia, si scontra però con una realtà burocratica e strategica complessa. Tutto dipende da un doppio semaforo verde: quello di Washington, che sembra essersi inaspettatamente acceso, e quello di Pechino, che rimane ancora incerto.

Il paradosso dei dazi e delle licenze

È interessante notare come l’amministrazione Trump abbia recentemente autorizzato le esportazioni dei chip H200 (la versione depotenziata e specifica per il mercato cinese) sotto un regime di licenze controllate.Una mossa che segna un cambio di passo rispetto alle restrizioni draconiane del passato, dettata forse dal pragmatismo commerciale: vendere tecnologia, pur mantenendo il controllo.

Tuttavia, l’ostacolo ora potrebbe trovarsi in casa. Pechino non ha ancora formalmente approvato l’acquisto degli H200 da parte delle aziende cinesi. Il governo cinese si trova di fronte a un dilemma strategico non indifferente:

  • Consentire l’importazione per permettere ai propri giganti tech di competere alla pari con l’Occidente nella corsa all’AI.

  • Limitare gli acquisti esteri per proteggere e incentivare l’industria domestica dei semiconduttori, rappresentata da attori come Huawei (serie Ascend), Moore Threads e Cambricon Technologies.

Il GPU H200 Tensor

Perché ByteDance ha così tanta sete di chip?

Nonostante ByteDance disponga di un team interno di progettazione chip composto da circa 1.000 persone, i risultati proprietari non riescono ancora a eguagliare le prestazioni dell’hardware Nvidia. La necessità di rivolgersi al fornitore americano è dettata da una crescita esponenziale della domanda interna di potenza di calcolo, trainata da diversi fattori:

  • Il chatbot Doubao: Processa oggi oltre 50 trilioni di token al giorno, un salto quantico rispetto ai 4 trilioni della fine del 2024.

  • Volcano Engine: La divisione cloud serve oltre 100 clienti enterprise e sarà partner tecnologico chiave per il Gala del Festival di Primavera della CCTV.

  • L’ecosistema social: TikTok e Douyin richiedono algoritmi sempre più sofisticati per la gestione dei contenuti e la profilazione.

La corsa all’approvvigionamento

Secondo quanto riportato da Reuters, le aziende tecnologiche cinesi hanno mostrato un forte interesse per il secondo chip AI più potente di Nvidia, sperando che le spedizioni possano iniziare prima del Capodanno Lunare.2

La situazione delle scorte e della produzione si presenta così:

AttoreSituazione Attuale
NvidiaPossiede circa 700.000 unità di H200 in inventario.
Aziende CinesiHanno ordinato oltre 2 milioni di unità per il prossimo anno.
TSMCDovrà aumentare drasticamente la produzione su richiesta di Nvidia se arriverà l’ok politico.

La situazione è fluida. Se da un lato l’America di Trump sembra voler incassare i proventi di questa tecnologia “controllata”, dall’altro la Cina deve decidere se il prezzo dell’autarchia tecnologica vale il rischio di rimanere indietro nella corsa all’Intelligenza Artificiale. Un classico scenario economico dove la politica tenta di piegare il mercato, ma, alla fine, è la domanda a dettare i tempi.


Domande e risposte

Perché la Cina dovrebbe bloccare l’acquisto di chip migliori per le sue aziende?

Pechino si trova in una posizione delicata. Sebbene i chip Nvidia siano superiori, permettere una loro diffusione massiccia potrebbe soffocare l’industria domestica dei semiconduttori (come Huawei o Moore Threads) che il governo sta cercando disperatamente di far crescere per raggiungere l’indipendenza tecnologica. È un bilanciamento tra competitività immediata nell’AI e sovranità tecnologica a lungo termine.

ByteDance non produceva già i propri chip?

Sì, ByteDance ha un team interno di circa 1.000 ingegneri che lavora allo sviluppo di processori proprietari e ha fatto progressi significativi.  Tuttavia, nel settore dei semiconduttori di fascia altissima, il divario con Nvidia è ancora ampio. Per gestire 50 trilioni di token al giorno e restare competitivi ora, non possono ancora fare a meno dell’hardware americano, in attesa che la tecnologia interna maturi.

Cosa cambia con l’amministrazione Trump rispetto all’export dei chip?

Sorprendentemente, l’amministrazione Trump ha autorizzato l’export dei chip H200 (versioni specifiche per la Cina) tramite licenze controllate. Questo segna un approccio pragmatico: invece di un blocco totale che favorirebbe solo il mercato nero o lo sviluppo accelerato di alternative cinesi, gli USA scelgono di vendere versioni controllate per mantenere le aziende cinesi dipendenti dalla tecnologia americana, pur incassando miliardi di dollari.

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