Economia
BYD, la crisi cinese: tagli alla produzione e scorte record | Il gigante automobilistico trema?
Dopo aver dominato il mercato, BYD frena bruscamente. Scopri il drammatico dietrofront del colosso cinese, costretto a tagliare la produzione e a fare i conti con scorte invendute. Un crollo inaspettato che mette in discussione la sua leadership.

Dopo essere stata ripresa dalle autorità cinesi per aver iniziato una guerra commerciale con prezzi bassi ed eccesso di produzione, la casa automobilistica cinese BYD ha deciso finalmente di tagliare il numero di auto prodotteSecondo quanto riportato da diverse testate giornalistiche, tra cui Reuters e CarNewsChina, la principale casa automobilistica cinese sta ridimensionando la produzione in diversi stabilimenti a causa dell’aumento delle scorte di veicoli e di una crescita delle vendite inferiore alle aspettative.
L’azienda ha cancellato i turni notturni e rinviato l’aggiunta di nuove linee di produzione, riducendo la produzione in almeno quattro stabilimenti di circa un terzo. “Ci sono due ragioni alla base di queste decisioni: il risparmio sui costi e il mancato raggiungimento degli obiettivi”, hanno riferito due fonti a Reuters.
Nel maggio 2025, BYD ha lanciato sconti aggressivi su 22 dei suoi modelli, riducendo i prezzi fino a 53.000 yuan (7.390 dollari) nel tentativo di alleggerire le scorte accumulate presso i concessionari. Tuttavia, nonostante i forti tagli dei prezzi, le scorte hanno continuato ad aumentare. Una grande rete di concessionari nella Cina orientale ha persino sospeso le attività, in parte a causa delle scorte invendute.
Secondo un’indagine condotta nel maggio 2025 dalla China Automotive Dealer Association, i concessionari BYD detenevano in media 3,21 mesi di scorte, più del doppio della media nazionale di 1,38 mesi, il dato più alto tra tutte le case automobilistiche del Paese.
Il rapporto continua affermando che anche la produzione mostra segni di tensione. Sebbene le vendite nazionali di BYD siano aumentate dell’11% su base annua a oltre 1,15 milioni di veicoli da gennaio a maggio e le esportazioni siano più che raddoppiate a 374.200 unità, i dati della China Association of Automobile Manufacturers (CAAM) hanno mostrato che la crescita della produzione si è quasi arrestata, attestandosi appena allo 0,2% a maggio.
Nonostante queste difficoltà, BYD ha stabilito un record di immatricolazioni di auto in Cina nella settimana dal 16 al 22 giugno, raggiungendo le 83.400 unità, con un aumento del 18,6% rispetto alla settimana precedente e quasi il 25% in più rispetto alla stessa settimana del 2024. In totale, l’azienda ha immatricolato 208.550 veicoli nelle prime tre settimane di giugno.
Nell’ultimo anno abbiamo notato che BYD è stata all’avanguardia nella diffusione a livello globale dell’industria automobilistica cinese.
Nel corso dell’ultimo anno, BYD è emersa come forza dominante nel mercato automobilistico globale, superando Tesla nel quarto trimestre del 2024 come primo venditore mondiale di veicoli elettrici a batteria.
Le vendite totali hanno raggiunto i 4,27 milioni nel 2024, con un aumento del 41%, grazie a prezzi aggressivi, a una forte leadership sul mercato interno cinese e all’impennata delle esportazioni, che sono più che raddoppiate, superando le 417.000 unità. La catena di fornitura verticalmente integrata di BYD e l’ampia gamma di modelli, tra cui i best seller Seagull e Atto 3, le hanno consentito di ottenere un vantaggio in termini di costi e produzione.
Questa crescita però sembra aver raggiunto un massimo: le vendite in Cina sono ferme e espandersi in Europa non sembra così semplice, proprio per la catena di fonitura esclusivamente cinese, che esclude i subfornitori europei.
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