Attualità
BRASILE, UN MALATO A CUI NON SERVONO LE ASPIRINE, e neanche l’impeachment di Dilma
Il presidente dell’assemblea Cunha ha deciso di far partire le pratiche per l’impeachment del presidente Dilma Rousseff e di alcuni alti rappresentati del Partito del Lavoratori che presiede. L’accusa è di aver maneggiato dei fondi pubblici e violato le norme previste dal bilancio pubblico. Si tratta di un’accusa grave, ma che difficilmente porterà alle dimissioni del contestato presidente prima della fine del suo mandato, se non altro perchè ben 80 membri dell’assemblea di Brasilia, fra cui lo stesso Cunha, sono sotto inchiesta anche per reati più gravi, come la corruzione.
Purtroppo il Brasile avrebbe bisogno di un profondo cambio politico. La nazione, ricchissima, langue . Vediamo il GDP:
Il Real brasiliano si è potentemente svalutato da un anno a questa parte nei confronti del dollaro. come possiamo vedere qui:
Il Real si è svalutato del 44% dall’inizio dell’anno, ma, purtroppo, l’impatto sulle esportazioni brasiliane non è stato quello che ci si potrebbe aspettare, come possiamo vedere qui:
Come vediamo l’export brasiliano si è addirittura ridotto. La ragione sta nella composizione dell’export stesso. Le prime cinque voci di export sono , in ordine decrescente:
- minerali
- petrolio
- oli di semi
- carni bovine
- macchinari
Il primo prodotto industriale è solo al quinto posto delle esportazioni, e conta solo per poco più del 5 %. Sappiamo già che i prezzi del petrolio sono precipitati dalla fine del 2014 , e i prezzi delle altre materie prime esportate dal Brasile non sono andati meglio:
Minerali di ferro
Oli di semi
Carni bovine, comparate con i prezzi USa ed australiani.
Quindi il problema delle esportazioni brasiliane è che sono concentrati in mercati di materie prime e prodotti agricoli che, nel corso dell’ultimo anno, hanno assistito ad un calo dei prezzi, per cui la svalutazione del Real da un lato non ha avuto l’effetto sperato di accellerazione nella crescita di export ed economia, dall’altro il valore complessivo dell’esportato è cresciuto poco perchè, pur essendo costanti i volumi, sono calati i prezzi di riferimento.
Quindi la struttura economica del Brasile non gli permette di avvantaggiarsi in questa fase dell’economia mondiale dalle esportazioni. Anzi il prossimo rientro dell’Argentina nel cambio libero, così come annunciato dal nuovo presidente Macrì, metterà ancora più in difficoltà il paese di lingua portoghese che si troverà maggiore concorrenza nelle produzioni agricole.
LA Banca centrale ha annunciato un’operazione di alleggerimento sui tassi per rilanciare l’economia, ma difficilmente potrà operare ribassi maggiori dello 0,5%, cioè dal 14.25 al 13,75%. L’inflazione importata non è alta, ma se la FED aumenterà, come molto probabile, i tassi, la spinta al ribasso del Real potrebbe essere toppo forte e non ancora controbilanciata dalla crescita delle esportazioni.
Il real resterà debole e si svaluterà anche nel prossimo futuro, ma con poco giovamento per l’economia.
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