BP e ADNOC sospendono i colloqui per l’acquisto di una partecipazione a una società energetica israeliana

BP e la Compagnia petrolifera nazionale di Abu Dhabi (ADNOC) hanno sospeso i colloqui per l’acquisto di una partecipazione del 50% nel produttore di gas naturale israeliano NewMed, a causa dell’incertezza nella regione, ha dichiarato mercoledì l’azienda israeliana.

Nel marzo 2023, BP e la compagnia petrolifera nazionale di uno dei principali produttori di petrolio e gas del Medio Oriente, gli Emirati Arabi Uniti (EAU), si sono offerti di acquistare un’importante partecipazione in NewMed in un accordo che si stima valga circa 2 miliardi di dollari.

NewMed è il maggiore azionista del giacimento di gas naturale Leviathan in Israele, gestito dalla multinazionale energetica statunitense Chevron. Leviathan, con 22,9 TCF di gas recuperabile, è il più grande giacimento di gas naturale del Mediterraneo e uno dei maggiori asset produttivi della regione, afferma NewMed.

I giacimenti Leviathan e Aphrodite

L’azienda detiene anche una partecipazione  del 30% nel giacimento di gas naturale Aphrodite, situato nella zona economica esclusiva di Cipro, con Chevron e Shell come partner con il 35% ciascuno.

Con l’accordo proposto l’anno scorso, BP e ADNOC stavano cercando di ottenere un’esposizione alle vaste riserve di gas naturale nel Mediterraneo orientale.

Tuttavia, l’attacco di Hamas a Israele all’inizio di ottobre e la guerra che ne è seguita hanno portato le discussioni fuori rotta.
Il gruppo di NewMed che sta rivedendo l’offerta e le due major hanno concordato, “a causa dell’incertezza creata dall’ambiente esterno, di sospendere le discussioni in relazione alla transazione proposta”, ha dichiarato l’azienda energetica israeliana in un documento depositato oggi alla Borsa di Tel Aviv.

BP e ADNOC hanno ribadito il loro interesse per la transazione proposta, ha aggiunto NewMed.

“Il processo rimarrà sospeso fino alla ripresa delle discussioni o alla sua conclusione. Non c’è alcuna certezza che le discussioni riprendano o che si raggiunga un accordo in futuro, né sui termini di un eventuale accordo”, ha osservato l’azienda.

Le autorità israeliane avevano fra l’altro interrotto la produzione del giacimento Leviathan dopo l’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre.per poi riprendeerlo circa un emse dopo, ma canalizzando il gas naturale prodotto tramite l’entroterra israeliano. La produzione è destinata in gran parte all’Egitto per il suo uso interno e per la liquefazione.