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Borghi: «Sono passati due mesi dal rapimento dei pescatori siciliani»

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Claudio Borghi visita le tende dove, da settembre, vivono i rappresentanti dei famigliari dei 18 marinai sequestrati dai libici di Bengasi. Lavoratori italiani onesti bloccati in alto mare mentre svolgevano la loro dura attività e che sono ancora nelle mani di Haftar, per ora, e del suo successore quando il 31 ottobre lascerà la sua carica. Il governo italiano ha assicurato che “Sta operando”, ma, intanto i marinai sono in Libia e , giustamente, i famigliari sono davanti al parlamento. Fanno bene i famigliari a non fidarsi di Di Maio: con lui i marinai resteranno in Libia per mesi…

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