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Bolkenstein e concessioni balneari. Alessandra Basso riporta il tema al centro del Parlamento Europeo. Migliaia di aziende a rischio

Le concessioni balneari sono un problema con la Bolkenstein. Bisogna discuterne, Intervento di Alessandra Basso

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La Bolkenstein, spesso interpretata in modo restrittivo e poco economicamente sensato, mette in pericolo decine di migliaia di aziende del settore balneare che negli anni hanno investito ingenti somme per poter ristrutturare le proprie strutture e che, per ora, non hanno neanche la certezza di quando apriranno. Questa direttiva provoca anche dei problemi ingenti ad altri settori, come ad esempio quello degli ambulanti, soprattutto quando sindaci come la raggi scavalcano una legge nazionale per applicarla e cancellare le concessioni ai mercati. Tra l’altro l’Italia è stata messa in mora dalla UE proprio perchè ha concesso una moratoria sulle concessioni stesse, per non mettere in ginocchio il settore.

Al Parlamento europeo l’on Alessandra Basso ha posto proprio questo problema al commissario europeo Breton, come potete qui di seguito leggere.

“La stagione estiva è alle porte e in Italia un’intera categoria ha perso la fiducia nel futuro, a causa della questione dell’applicazione della Direttiva Servizi alle concessioni marittimo-demaniali a uso turistico-ricreativo, che da tempo ha gettato nel caos e nell’incertezza il comparto balneare italiano. A fine 2020, l’Italia ha ricevuto una lettera di messa in mora dalla Commissione Ue sulla legge 145/2018, che estendeva la durata delle concessioni marittimo-demaniali fino al 2033 per dare la possibilità al Governo italiano di verificare le condizioni di applicabilità della Direttiva Servizi, così come le ha indicate la Corte di Giustizia Europea. L’Italia ha risposto e oggi si è aperto uno spazio importante per interloquire. Abbiamo fiducia nel Governo Draghi affinché si possa trovare una soluzione che sappia tenere conto delle particolarità del comparto balneare italiano, unico in Europa. Il Commissario Breton e l’Ue tengano un approccio positivo verso l’Italia, ascoltino le ragioni dell’estensione delle concessioni fino al 2033: sono in gioco la vita e il futuro di un intero comparto e di oltre 30mila imprese, tra cui molte a conduzione famigliare”.

Posso anticiparvi che Breton ha affermato che ha già la “Massima attenzione” sul tema, cosa che non so se sia positiva o negativa. Speriamo per il meglio….


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