Boeing pronta a vedere dei rami d’azienda per fare cassa

Il Wall Street Journal ha riportato che la Boeing sta valutando la vendita di asset per aumentare i livelli di liquidità per le sue attività in difficoltà.

Sabato scorso, Boeing e i capi sindacali hanno raggiunto un accordo provvisorio sul contratto di lavoro che potrebbe presto porre fine allo sciopero del lavoro, durato mesi e mesi, mentre all’inizio della scorsa settimana il costruttore di aerei ha depositato la richiesta di finanziaamenti o capitale da 25 miliardi di dollari per fornire una “varietà di opzioni di capitale necessarie a sostenere il bilancio della società per un periodo di tre anni”.

Il nuovo rapporto cita una persona a conoscenza di una recente discussione tra il consiglio di amministrazione e i dirigenti della Boeing presso la sede centrale di Arlington, in Virginia. L’incontro si è incentrato sulle potenziali vendite di asset, mentre i dirigenti e i membri del consiglio di amministrazione hanno esaminato i rapporti interni sullo stato di ciascuna unità del costruttore di aerei.

Starliner, un buco nero per Boeing

Solo poche settimane fa, l’amministratore delegato della Boeing Kelly Ortberg aveva detto ai dipendenti: “Dobbiamo essere lucidi sul lavoro che dobbiamo affrontare”, aggiungendo: “Dobbiamo anche concentrare le nostre risorse sulle prestazioni e sull’innovazione nelle aree che sono fondamentali per noi”. Un modo per dire che quello che non è necesario non verrà mantenuto nell’azienda.

Ortberg ha sostituito Dave Calhoun come presidente e amministratore delegato della Boeing l’8 agosto. Si prevede che mercoledì commenterà pubblicamente per la prima volta come amministratore delegato, dopo il voto dell’Associazione Internazionale dei Macchinisti e dei Lavoratori Aerospaziali sul nuovo contratto di lavoro. L’azienda ha stimato che lo sciopero costerà 1 miliardo di dollari. Ha avvertito di una perdita trimestrale di 6 miliardi di dollari per il periodo terminato il 30 settembre.

Boeing MQ-28 Ghost Bat, da Minsitero della Difesa australiano

Martedì scorso, pochi giorni dopo che la Boeing aveva annunciato l’intenzione di tagliare il 10% della sua forza lavoro a causa dell’intensificarsi delle pressioni finanziarie, come la diminuzione delle riserve di liquidità e il rischio crescente di un declassamento del credito, oltre che per il prolungarsi dello sciopero, l’assediato costruttore di aerei ha dato un preavviso per un aumento di capitali per 25 miliardi di dollari. Del resto la società ne necessiterebbe 35 per rimanere a galla con facilità.

“Questa registrazione universale fornisce alla società la flessibilità necessaria per cercare una varietà di opzioni di capitale per sostenere il bilancio della società per un periodo di tre anni”, ha scritto Boeing nel documento.
Separatamente, Boeing ha stipulato un “accordo di credito supplementare” da 10 miliardi di dollari con un consorzio di finanziatori. L’azienda ha sottolineato che la linea di credito fornisce “un ulteriore accesso a breve termine alla liquidità mentre attraversiamo un ambiente difficile”, aggiungendo che non ha utilizzato questa linea di credito o il suo revolver esistente.

Boeing ha già preso in considerazione la possibilità di vendere la sua joint venture per il lancio di razzi, United Launch Alliance, insieme a Lockheed Martin, a Sierra Space per 2 o 3 miliardi di dollari. Inoltre, la divisione spaziale di Boeing è in crisi dopo il malfunzionamento della navicella Starliner. Solo SpaceX sta godendoci in questa situazione.

L’ossessione della Boeing (l’ossessione di Wall Street) per la DEI, il clima e la giustizia di genere ha dato il colpo di grazia. È ora di concentrarsi nuovamente sui fondamentali, come costruire aerei che rimangano effettivamente in cielo. È una richiesta difficile, Boeing?