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Energia

BMW: il divieto di vendita di auto benzina e diesel dal 2035 non è realistico

Anche per BMW l’imposizione della rinuncia ai motori a combustione interna sarebbe un grave danno per l’industria europea che potrebbe s ridurssi fortemente. Non è detto che sia ascoltata..

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Il gigante tedesco della produzione automobilistica BMW avverte che il divieto di vendita di auto a benzina e diesel da parte dell’UE a partire dal 2035 “non è più realistico” a causa della lentezza delle vendite di veicoli elettrici, in quanto l’industria automobilistica europea subirà una “massiccia contrazione” con tale divieto.

Le case automobilistiche europee sono già in difficoltà con le vendite di veicoli elettrici, dato che in molti Paesi i sussidi stanno per terminare e i produttori cinesi di veicoli a basso costo stanno guadagnando quote di mercato.

L’anno scorso, gli Stati membri dell’UE hanno approvato un regolamento sulle emissioni in base al quale il blocco porrà fine alle vendite di nuove auto e furgoni che emettono biossido di carbonio nel 2035.

Le norme mirano a ridurre le emissioni di CO2 del 55% per le nuove auto e del 50% per i nuovi furgoni dal 2030 al 2034 rispetto ai livelli del 2021, nonché a ridurre le emissioni di CO2 del 100% sia per le nuove auto che per i furgoni a partire dal 2035, ma non sono realistiche e sono inutili, perché applicate solo nella UE, che non è fra i principali emettitori di CO2.

Secondo il regolamento, nel 2026 la Commissione europea valuterà i progressi compiuti dall’UE nel raggiungimento degli obiettivi. La Commissione deciderà se gli obiettivi dovranno essere rivisti.

L’amministratore delegato di BMW, Oliver Zipse, ha dichiarato martedì al Paris Automotive Summit che il divieto “potrebbe anche minacciare l’industria automobilistica europea nel suo cuore”.L’attuale normativa “con i presupposti di oggi, porterà a una massiccia riduzione dell’industria nel suo complesso”, ha aggiunto Zipse, come riportato da Bloomberg.

Le vendite di veicoli elettrici in Europa hanno sofferto quest’anno. In Germania, ad esempio, le vendite stanno crollando perché Berlino ha posto fine ai sussidi alla fine del 2023.

In un contesto di rallentamento delle vendite di veicoli elettrici, il mese scorso l’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) ha chiesto un’azione urgente per invertire la tendenza al calo delle vendite di veicoli elettrici di quest’anno.

Le case automobilistiche europee, riunite nell’ACEA, hanno chiesto alle istituzioni dell’UE “di presentare misure urgenti di sostegno prima dell’entrata in vigore dei nuovi obiettivi di CO2 per auto e furgoni nel 2025”.

Le case automobilistiche europee “stanno facendo la nostra parte in questa transizione, ma purtroppo gli altri elementi necessari per questo cambiamento sistemico non sono a posto”, ha dichiarato l’ACEA.


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