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Economia

Blackrock nomina l’AD della saudita Aramco nel proprio Consiglio di Amministrazione. Un cambio di politica?

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BlackRock ha nominato l’amministratore delegato di Saudi Aramco, Amin Nasser, nel consiglio di amministrazione del più grande asset manager del mondo come amministratore indipendente.

L’amministratore delegato della più grande compagnia petrolifera del mondo per produzione di petrolio, esportazioni e capitalizzazione di mercato è entrato a far parte del consiglio di amministrazione di BlackRocks lunedì, mentre il gestore patrimoniale si prepara alla partenza di un altro membro del consiglio.
Bader M. Alsaad, direttore generale e presidente del consiglio di amministrazione dell’Arab Fund for Economic & Social Development, servirà il resto del suo mandato quest’anno, ma non si candiderà per la rielezione nel consiglio nel 2024, ha dichiarato BlackRock in una nota.

Il presidente e amministratore delegato di BlackRock, Laurence “Larry” Fink, ha dichiarato, commentando l’elezione di Nasser nel consiglio,

L’illustre carriera di Amin in Aramco, che dura da più di quattro decenni, gli offre una prospettiva unica su molte delle questioni chiave che la nostra azienda e i nostri clienti devono affrontare“.

La sua esperienza di leadership, la comprensione del settore energetico globale e i driver del passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio, nonché la sua conoscenza della regione del Medio Oriente, contribuiranno in modo significativo al dialogo del consiglio di amministrazione di BlackRock”, ha aggiunto Fink.

Da un lato la scelta di BalckRock è logica: Aramco è la società più grande al mondo per capitalizzazione, con 2011 miliardi di USD. Nel 2022 il suo utile ha superato quello di Microsoft, Apple e ExxonMobile combinati. La società di Larry Fink gestisce capitali e Aramco ne ha in abbondanza.
Nello stesso tempo però si tratta di un cambiamento nella filosofia di BlackRock. In passato questa società si era fatta campione del politicamente corretto e dell’ESG. Con la nomina del CEO di ARAMCO si prosegue con l’interesse nel settore energetico, ma riequilibrando il tutto fortemente in direzione delle energie tradizionali, di cui la società petrolifera saudita è un campione assoluto. Questo permetterà di alleggerire anche molte tensioni negli USA in cui diversi stati, fra cui il Texas, hanno escluso il colosso finanziario dalla geestione dei propri fondi perché visto come troppo “Verde” e avversario del settore oil & gas.

Nasser di Aramco, da parte sua, ha ripetutamente affermato che gli investimenti ESG, se apertamente prevenuti contro l’industria petrolifera e del gas, rappresentano una minaccia per l’accessibilità e la sicurezza energetica. Punto di vista logico come ha notato l’Europa negli ultimi due anni.

 


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