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Biden si arrende: terre per gas e petrolio, abbasso Greta Thunberg

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Dopo gli ultimi aumenti del prezzo del gas naturale anche negli USA , il presidente Biden ha finalmente deciso di gettare la spugna e rompere una delle sue principali promesse elettorali all’ala ambientalista del Partito Democratico.

In un report che è arrivato quasi esattamente alle 1700ET del Venerdì Santo (anche l’inizio della Pasqua ebraica), il NYT ha rivelato che il presidente ha deciso di revocare il divieto (avviato dal decreto esecutivo) sulla cessione di contratti di locazione per nuove perforazioni di petrolio e gas su terreni pubblici . Il tutto però a fronte di un aumento delle royalties federali.

Tuttavia, l’amministrazione prevede di aprire 145.000 acri, oltre 58 mila ettari, di terre pubbliche in nove stati come terre disponibile per l’estrazione di gas e petrolio dalla prossima settimana. questi sono i primi nuovi contratti di concessione fatti dall’amministrazione Biden

Questo rappresenta l’abbandono di una delle politiche ambientali  promesse più fortemente da Biden , ma è anche una concessione alle aree più moderate del partito che non solo nemiche delle energie fossili, soprattutto quando significano costi moderati energetici e posti di lavoro.

Così Biden cerca di contenere i prezzi dei carburanti e mostra di aiutare anche i paesi europei, ma tradisce una delle sue promesse elettorali più forti.

E a proposito, niente più trivellazioni su terreni federali, punto. Punto  punto, punto“, ha detto Biden agli elettori nel New Hampshire nel febbraio 2020.

Tuttavia, poiché l’amministrazione sta aumentando il tasso di royalty che chiede ai produttori che perforano o perforano terreni pubblici, le compagnie petrolifere e del gas dovranno comunque affrontare costi più elevati sui nuovi contratti di locazione.

Il Dipartimento degli Interni aumenterà i tassi di royalty che le aziende devono pagare al governo federale dal 12,5% dei loro profitti al 18,75%, un aumento che potrebbe portare miliardi di dollari di nuovi reddito.

Gli attivisti ambientali stanno già criticando Biden per la sua ‘incoscienza’ e per aver abdicato alla “leadership climatica” dei Democratici. Del resto il Presidente non poteva fare altro, essendo duramente sotto pressione per le questioni energetiche.

Certo, si tratta di un bel cambiamento di rotta per Biden, ma può sempre scaricarne la responsabilità sul suo amico immaginario a cui stringe la mano spesso e che magari detiene le chiavi nucleari…

 


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