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Biden si arrende a Putin ed alla Merkel: via le sanzioni personali legate a Nord Stream 2
Binde ed il suo ministro degli esteri Blinken si sono arresi. Il Dipartimento di Stato ha revocato le sanzioni contro Nord Stream 2 AG e il suo CEO Matthias Warnig, citando come causa motivazioni di interesse nazionale. Quattro navi e quattro entità societarie sono però sono state inserite nella lista nera in un rapporto inviato al Congresso.
L’imposizione di sanzioni alla società e al suo CEO ai sensi del Protecting Europe’s Energy Security Act (PEESA) avrebbe “un impatto negativo sulle relazioni degli Stati Uniti con la Germania, l’UE e altri alleati e partner europei”, ha detto mercoledì il Dipartimento di Stato, che quindi ha mollato la presa concentrandosi solo sulle navi che completano l’opera
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— Ruffini (@EenaRuffini) May 19, 2021
Queste relazioni con la Germania sono fondamentali per gli sforzi degli Stati Uniti contro la pandemia Covid-19, il cambiamento climatico, e difendono “le nostre democrazie contro l’autoritarismo” nel contrasto con Russia, Cina, Iran e sicurezza dell’Ucraina, ha detto il Dipartimento di Stato. Prole curiose, visto che sono una resa a Putin che ora potrà meglio controllare il mercato energetico europeo
La decisione era in linea con un rapporto di Axios martedì secondo cui l’amministrazione Biden intendeva sanzionare “una manciata di navi russe” ma non la compagnia tedesca o Warnig, un ex agente segreto della Germania orientale diventato banchiere di investimenti.
I funzionari anonimi che hanno parlato con Axios hanno affermato che l’amministrazione Biden aveva stabilito che l’unico modo per fermare il gasdotto sarebbe stato quello di sanzionare gli utenti finali tedeschi del gas russo e che l’attuale Casa Bianca “non era disposta a rompere i suoi rapporti con la Germania su Nord Stream 2. “. Tutto questo però avviene anche alla vigilia dell’incontro fra il ministro degli esteri russo Lavrov e quello americano Blinken, in Islanda. L’ammorbidimento, anzi la resa, su questo tema vorrebbe evidentemente aprire la possibilità di un dialogo dopo che inizialmente Biden aveva definito Putin “Un Killer”.
Alla fine Biden lascia da un lato la Germania nelle mani della Russia come fornitore di energia, sperando che il “Green deal” ne limiti la sottomissione, dall’altro umilia i suoi alleati più fedeli, Polonia, Ucraina e le repubbliche baltiche. Probabilmente Nord Stream 2 non poteva essere fermato, ma la Presidenza USA si presenta come perdente in Islanda e come debole nei confronti dei partner europei.
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