Energia
Batterie al sodio più vicine con un metodo innovativo per produrre gli anodi
Un nuovo sistema di produzione degli anodi di carbonio può permettere di realizzare molto più facilmente le batterie agli ioni di sodio, che sarebbero molto meno rischiose e molto più sicure rispetto a quelle al litio
Immagina un mondo in cui le batterie dei nostri dispositivi si ricaricano in un batter d’occhio, dove l’ansia da autonomia è solo un lontano ricordo. Un team di brillanti ricercatori del Korea Electrotechnology Research Institute (KERI) ci ha portato un passo più vicini a questa realtà, realizzando anodi innovativi di carbonio per le batterie al sodio.
Questi scienziati hanno ideato un metodo rivoluzionario per produrre anodi, cioè i poli negativi in una batteria, componenti cruciali delle batterie, in modo estremamente rapido ed efficiente. La loro arma segreta? Un processo di riscaldamento a induzione a microonde che sfrutta nanotubi di carbonio superconduttivi.
In parole semplici, immaginate di poter “cuocere” un anodo in un forno a microonde super potente. Invece di ore o giorni, il processo richiede solo 30 secondi. I nanotubi di carbonio, mescolati a polimeri speciali, agiscono come minuscole antenne, catturando l’energia delle microonde e riscaldando il materiale fino a temperature elevatissime. A questo punto tutto si fonde in in anodo estremamente compatto di carbonio.
Questo processo, frutto di anni di ricerca e simulazioni complesse, permette di ottenere anodi di carbonio duro di alta qualità in un lampo. E non è solo una questione di velocità: il metodo è anche più economico e sostenibile rispetto alle tecniche tradizionali.
Ma perché questa scoperta è così importante? Perché apre la strada a batterie agli ioni di sodio più potenti, sicure e accessibili. Queste batterie, a differenza di quelle al litio, non rischiano di incendiarsi e funzionano egregiamente anche a basse temperature. Inoltre l’ottenimento degli ioni di sodio è molto meno costoso rispetto a quelli di litio: si ottengono dal sale.
Il team del KERI non si ferma qui: stanno già lavorando per perfezionare la tecnica e applicarla alla produzione di massa. La loro visione? Un futuro in cui questa tecnologia rivoluzionerà non solo le batterie, ma anche altri settori come quello delle auto elettriche e dell’energia rinnovabile.
KERI ha già completato una domanda di brevetto nazionale. KERI si aspetta che questa tecnologia susciti un notevole interesse da parte delle aziende che si occupano di materiali per l’accumulo di energia e prevede accordi di trasferimento tecnologico con potenziali partner industriali.
I ricercatori intendono continuare a lavorare per migliorare le prestazioni dei loro materiali anodici e sviluppare una tecnologia per la produzione di massa continua di pellicole di carbonio duro di grande superficie. Secondo il comunicato stampa, la tecnologia di riscaldamento a induzione a microonde può essere applicata anche ad altri campi, come le batterie allo stato solido che richiedono una sinterizzazione ad alta temperatura.
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