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Difesa

Base USAF negli USA installa protezioni anti droni, dopo numerosi violazioni dello spazio aereo

Perfino le basi dell’Aviazione negli USA sono soggette a violazioni da parte di droni di personaggi sconosciuti. La situazione è talmente grave che l’aviazione ordina delle reti di protezione per gli F-22

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I funzionari dell’aeronautica militare statunitense della base aerea di Langley, in Virginia, stanno valutando la possibilità di installare reti anti-drone per proteggere i caccia stealth F-22 Raptor sulla linea di volo, anche se la base è negli USA e, teoricamente, sicura.

Questo arriva quasi un anno dopo che la base è stata soggetta a ondate di incursioni di droni ancora misteriose, di cui non si conosce l’origine. le forze armate USA hanno avuto grande difficoltà nell’identificare chi avesse lanciato questi droni sulle basi USA, anche perchè le normative nazionali non facilitano i controllo.

Quindi l’aviazione USA ha deciso di prendere delle contromisure: il 4 ottobre il 633° Squadrone Appaltatori di Langley ha pubblicato un avviso in cui si chiedevano informazioni su una potenziale rete anti-drone che potrebbe essere installata intorno a un massimo di 42 rifugi di tipo parasole aperti esistenti nella base. Langley, ora tecnicamente parte della Joint Base Langley-Eustis, è una delle poche basi ad ospitare gli F-22 ed è una componente chiave della struttura dell’Air Force per difendere la patria degli Stati Uniti.

Un F-22 Raptor in volo (U.S. Air Force photo/Senior Airman Gustavo Gonzalez)

Secondo il bando di gara, il 633° “sta determinando la strategia di acquisizione per ottenere servizi non personali per la rete di servizi senza pilota (UAS) per le protezioni metallici della rampa est”. “L’intenzione della rete è quella di scoraggiare e infine prevenire l’intrusione di UAS vicino agli aviatori e agli aerei. Questa installazione iniziale di reti parasole sul parasole metallico (baia Alpha 1) servirà come prova di concetto per i restanti parasole”.

La rete dovrebbe essere in grado di bloccare  un sistema aereo senza pilota (UAS) di gruppo 1/ “Small”, come il DJI Matrice 300 RTK, senza subire danni, spiega l’avviso. Secondo le definizioni dell’esercito americano, i droni del Gruppo 1 possono pesare fino a 20 libbre, 9 kg, volare fino a 1.200 piedi e raggiungere velocità fino a 100 nodi, 160 km/h. Si tratta quindi dei quadricotteri leggeri usati anche dagli hobbisti.

Il bando puoi fornisce caratteristiche molto precise sulla rete che deve essere installata, definendone la dimensione dei fori, la capacità di resister al vento sino ai 60 km/h e ai raggi UV.

Un grafico che offre dettagli generali sui ripari di tipo parasole a Langley che ora potrebbero essere in linea per ricevere le reti anti-drone. USAF

Comunque le reti siano configurate e installate, il 633° dice che devono essere “rapidamente e facilmente retrattili” in modo che gli F-22 possano entrare e uscire senza problemi. Le installazioni non devono inoltre ostacolare in alcun modo il movimento lungo le vie di rullaggio adiacenti.

 

A maggio, il 4th Contracting Squadron della base aerea di Seymour Johnson, in North Carolina, ha lanciato un appello simile per potenziali opzioni di difesa “passiva” dai droni, che potrebbero includere anche le reti, per aiutare a proteggere i jet da combattimento F-15 Striking Eagle.

Langely era già stata oggetto di incursioni non autorizzate da parte di droni, che l’Air Force ha riconosciuto aver disturbato le operazioni alla base e aver evidenziato potenziali minacce. Infatti questi aerei presentano un duplice pericolo: da un lato sono comunque un rischio per gli aerei che decollano e atterrano, perché comunque potrebbe esserci una collisione in volo, dall’altro lato è sempre presente il rischio di un’attività spionistica: recentemente uno studente cinese è stato arrestato perché aveva fatto volare un proprio drone su una base navale USA in Virginia.

In caso di una situazione di tensione internazionale sarebbe molto semplice per un attore malintenzionato prendere un piccolo drone, caricarvi una piccola carica esplosiva e con questo danneggiare un aereo che costa decine di milioni di dollari. Un pericolo che l’aviazione USA non può permettersi. 


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