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BARNIER DICHIARA “NESSUN ACCORDO BREXIT”, Causa della rottura i diritti di pesca

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L’Unione Europea non avrà un accordo commerciale generale al 31 dicembre con il Regno Unito: nell’incontro la scorsa notte con gli ambasciatori dei 27 paesi dell’Unione Barnier ha dovuto ammettere che non c’è accordo su due temi molto importanti , cioè gli aiuti di stato e la loro regolazione e, soprattutto , i diritti di pesca delle navi comunitarie nelle acque britanniche.

ll pessimismo impera dopo che Londra ha definito “Spazzatura” le dichiarazioni precedenti di Barnier secondo le quali vi era stato un forte avanzamento sullo scottante tema dei diritti di pesca: il Regno Unito desiderava recuperare il diritto sulle proprie acque, anche se era disponibile sa cedere quote all’Unione in via transitoria, fino ad un massimo del 40%. Invece Barnier vuole un accordo fisso per almeno cinque anni che conservi lo status quo, o quasi, tra l’altro poi sottoponibile a contrattazione fra le parti. Praticamente un rinvio sine die del recupero della proprietà nazionale per il regno Unito, e questo è un punto assolutamente inaccettabile per Londra. L’esercizio dei diritti sovrani è un punto di non ritorno per Johnson e per il suo mediatore Lord Frast.

Barnier oggi è tornato a Londra, ma ormi i tempi si chiudono ed i paesi europei devono prepararsi per un No Deal. Un fallimento per l’Unione , che dimostra di non essere in grado di trattare un’uscita concordata di uno stato e di essere solo l’espressione degli egoismi dei singoli paesi. In questo caso soprattutto la Francia che non vuole privare i propri pescatori dello sfruttamento delle acque britanniche.

Macron però dovrà presto rivedere le sue volontà di dominio delle acque: il governo britannico ha messo bene in chiaro che non si tratterrà dall’utilizzare la Royal Navy per evitare una “Scallop war” fra pescherecci britannici e francesi. dato che le acque sono inglesi , sappiamo benissimo come andrà a finire.

 


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