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Banche Europee (soprattutto tedesche) precipitano in borsa. Scholz deve intervenire per placare i mercati, ma la crisi è solo rinviata. Meglio NON APPROVARE il MES

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Giornata turbolenta sui mercati per i titoli bancari. Le parole contradditorie della Yellen, della Bundesbank (più aumenti dei tassi di interesse) e della BCE (siamo storditi come un’anatra e non abbiamo bene idea di cosa fare..) hanno portato ad un venerdì di borsa in forte rosso proprio per i titoli bancari.

Le principali borse europee sono scese di oltre il 2% venerdì, estendendo il calo della sessione precedente, a causa delle preoccupazioni sulla salute del settore bancario. L’indice bancario è sceso di oltre il 5%, con le azioni di Deutsche Bank che sono crollate ad un certo punto del  12% dopo che la banca ha dichiarato che avrebbe riscattato 1,5 miliardi di dollari in una serie di titoli Tier 2 con scadenza 2028 e che i suoi credit default swap erano saliti ai massimi dalla loro introduzione nel 2019. Anche CommerzBank è precipitata, tanto da obbligare il cancelliere Scholz a intervenire affermando che “Non c’è nessun motivo di preoccupazione“. Se non ci fossero veramente motivi di preoccupazione per la solidità del sistema creditizio tedesco il Cancelliere non avrebbe dovuto neppure intervenire, per cui queste parole sono un controsenso: proprio perché parla bisogna preoccuparsi.

Comunque il suo intervento ha tranquillizzato un poco i mercati. DB ha ridotto le perdite in borsa:

le perdite di DB sono rientrate nell’ambito del 5%, una percentuale simile a quella di Commerzbank

per spiegare come il problema sia tedesco Intesa San paolo perde solo il 2 % trascinata da un settore negativo

Da questa situazione traiamo due conclusioni, a cui stanno giungendo anche le autorità monetarie:

  1. La BCE si deve preparare ad intervenire con i mezzi necessari, che solo lei possiede, attraverso le Banche centrali nazionali, a sostegno del sistema bancario europeo. La banca centrale deve riprendere il suo tradizionale ruolo di sostenitrice del sistema creditizio. Pare che, con grande difficoltà, inizi a capirlo, nonostante i tedeschi

  2. Quindi il MES, di cui i poteri forti vogliono l’approvazione, è perfettamente inutile: solo risorse illimitate, che non abbiamo un range prefissato, possono garantire uh sistema instabile come quello creditizio. Il MES non è adatto perché ha mezzi ridicoli in prima chiamata (60 Mld di euro) e comunque limitati anche con i costosi apporti a prima chiamata degli Stati. Speriamo che questa crisi lo faccia comprendere in modo chiaro, anche se gli interessi particolari dei suoi dirigenti cercheranno, in ogni modo, di nasconderne la pericolosità.

 

 

 


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