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Crisi

Bambini incoscienti

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Ricordo che ben prima del 1993 svariate persone, sommessamente, esponevano il rischio di entrare in EU. Pochi spauriti economisti, qualche politico lungimirante, alcuni normali Cittadini più attenti e svegli della massa. Io no, negli anni in cui si parlava di EU avevo un pensiero positivo nel futuro dell’Europa Unita. Un pensiero che derivava dal fatto che immaginavo una struttura istituzionale similare a quella italiana, dove tutti i popoli europei in piena Sovranità Popolare eleggevano i propri rappresentanti per gestire un continente di idee diversificate, ma che nei principi sociali si esprimesse. Immaginavo che l’EU avesse l’idea espressa dall’art. 41 della nostra Costituzione, che il popolo fosse primario nelle scelte e che proprio nella protezione dell’art 11 della nostra Carta Costituzionale ogni paese, e quindi i Cittadini dello stesso, fosse paritario.

Immaginavo, ma l’immaginazione durò poco, la realtà si presentò alle mie letture molto velocemente e scoperta la verità l’EU per il sottoscritto diventò il nemico.

Oggi, sotto l’ennesima crisi, si paventa pesantemente l’obbiettivo primario di chi davvero controlla l’EU e il mondo intero, il totale cambio del paradigma cosi fortemente sostenuto dalla Carta Costituzionale italiana, quei paradigmi sociali e non certo liberisti saranno spazzati via. il mercato finanziario dominerà.

Ci sono voluti quasi tre decenni per arrivare a far capire ad una fetta consistente di italiani che il loro mondo fatto di lavoro e stato sociale è finito. Oggi tanti scendono per strada, molti di più saranno domani, perchè il loro orticello viene devastato, e come il loro tutti gli orticelli conseguenti, ma la maggior parte di questi ancora non comprende che non è un virus a distruggere la loro vita, ma un progetto, uno scopo perseguito da anni.

Il popolo è come un bambino, gioca la sua vita nella piena incoscienza e rifiuta di crescere fino a che non gli viene tolto il balocco di mano, a quel punto, come ogni bimbo diventa violento. Violento senza un fine, senza un pensiero preciso di chi è l’aggressore; vede solo la mano di chi gli sottrae il gioco, non la faccia. Non la vede adesso come non la vedeva decenni fa.

In decenni è avvenuta una sottrazione sistematica dei diritti sociali conquistati in anni di lotte, dell’equilibrio che proprio nell’articolo 41 vedeva l’essenza dell’antiliberismo. Oggi si passa alla rimozione dei diritti fondamentali a cui milioni di persone son felici di rinunciare in nome di una crisi che esiste solo nei media, ma non nei numeri. Rinunciano come hanno rinunciato ai diritti sociali quando la crisi era economica e si doveva accontentare il “mercato”, come se non fosse stato il mercato a provocare la stessa crisi.

Sciocchi italiani, sciocchi europei, sciocchi popoli, la storia non insegna e se anche avesse insegnato qualcosa basta cambiare le regole del gioco e presentare le “conquiste” sotto altra forma e già non siamo in grado di percepire lo stesso fine. Increduli perchè non riconoscono i segnali, nonostante le persone che per anni li hanno elencati e presentati.

Ecco che quando incontro il signore al supermercato che tronfio mi dice di mettere la mascherina sulla faccia non mi resta che farlo, vinto da quella noia che solo i bambini possono provocare con la loro incoscienza al reale, coscienza che dovrebbe essere poi sviluppata dalla scuola e dall’informazione libera, entrambe decedute da tempo nel nostro paese.

Buona guerriglia, l’esercito arriverà a breve.

Jacopo Cioni


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