Baghdad si avvia ad essere la nuova Kabul? Scontri, caos e parlamento occupato per l’estromissione del politico sciita

Dodici manifestanti sono stati uccisi e l’Iraq ha dichiarato il coprifuoco a livello nazionale dopo che i sostenitori di Moqtada Sadr hanno preso d’assalto il palazzo del governo nella Zona Verde di Baghdad, lunedì, in seguito alla dichiarazione del potente leader sciita di lasciare la politica, atto che è stato percepito come estorto da potere. 

Disaster unfolding in Baghdad #Iraq tonight. Video shows live ammunition, heavy gunfire, rockets fired over Green Zone where protestors are being pushed away. Full implosion: pic.twitter.com/X5sVfgB4f0

— Joyce Karam (@Joyce_Karam) August 29, 2022

Nell’area fortificata, che ospita edifici governativi e missioni diplomatiche, sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco, come ha riferito un corrispondente dell’AFP, mentre la tensione saliva in un’escalation della crisi politica che da mesi lascia l’Iraq senza un nuovo governo, un primo ministro o un presidente.

L’esercito ha annunciato un coprifuoco a livello nazionale a partire dalle 19:00 (16:00 GMT), dopo aver dichiarato in precedenza un coprifuoco a Baghdad che i manifestanti hanno ignorato.

I medici hanno riferito all’AFP che otto sostenitori di Sadr sono stati uccisi e altri 85 feriti dopo gli scontri scoppiati nella Zona Verde. Testimoni hanno detto che i lealisti di Sadr e i sostenitori di un blocco sciita rivale, il Quadro di coordinamento pro-Iran, hanno scambiato il fuoco.

Le forze di sicurezza hanno poi pattugliato la capitale.

Definendo gli sviluppi “un’escalation estremamente pericolosa”, la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Iraq (UNAMI) ha esortato “tutte” le parti ad “astenersi da atti che potrebbero portare a una catena inarrestabile di eventi”.

“È in gioco la sopravvivenza stessa dello Stato”, ha avvertito.

Anche gli Stati Uniti hanno esortato alla calma in seguito alle notizie “inquietanti” di disordini a Baghdad.

Le proteste si sono poi diffuse in altre parti del Paese, con i seguaci di Sadr che hanno preso d’assalto gli edifici governativi nelle città meridionali di Nasiriyah e Hillah, con alcune strade bloccate anche a Hillah, tutte aree a maggioranza sciita. A Baghdad diverse ambasciate stanno sgomberando il personale.

L’Iraq è rimasto impantanato in una situazione di stallo politico dalle elezioni legislative dell’ottobre dello scorso anno, a causa del disaccordo tra le fazioni sciite sulla formazione di una coalizione. Poco dopo aver acoltato questa dichiarazione a sorpresa, i seguaci di Sadr hanno fatto irruzione nel Palazzo Repubblicano, dove di solito si tengono le riunioni di Gabinetto.

Terrifying scenes out of Baghdad tonight. Litteraly a war zone. pic.twitter.com/ofGIPQDe4S

— Moshe Schwartz (@YWNReporter) August 29, 2022

All’interno dello sfarzoso palazzo, i manifestanti si sono accomodati su poltrone in una sala riunioni, alcuni hanno sventolato bandiere irachene e si sono fotografati, altri si sono rinfrescati in una piscina in giardino, in scene che ricordano le proteste antigovernative in Sri Lanka del mese scorso. I manifestanti sono stati poi  cacciati dal palazzo dalla polizia che ha sparato proiettili letali.

Sadr – un predicatore dalla barba grigia con milioni di seguaci devoti, che in passato ha guidato una milizia contro le forze governative americane e irachene – ha annunciato lunedì su Twitter il suo ritiro dalla politica.

“Ho deciso di non immischiarmi negli affari politici. Pertanto, annuncio ora il mio ritiro definitivo”, ha dichiarato Sadr, da sempre protagonista della scena politica del Paese devastato dalla guerra, anche se non ha mai fatto parte direttamente del governo.

Ha aggiunto che “tutte le istituzioni” legate al suo movimento sadrista saranno chiuse, tranne il mausoleo di suo padre, assassinato nel 1999, e altre strutture legate alla gestione del patrimonio del movimento.

La sua ultima dichiarazione arriva due giorni dopo aver detto che “tutti i partiti”, compreso il suo, dovrebbero abbandonare le posizioni di governo per contribuire a risolvere la crisi politica.

Il suo ritiro ha invece peggiorato la situazione perché io suoi sostenitori non hanno creduto nella volontarietà di questo atto  e lo hanno visto come una forzatura violenta, il tutto nel mezzo di una crisi economica che morde la vita delle classi più povere. . Ora il paese è nel caso, con anche ricadute sul prezzo del petrolio salito notevolmente